San Marino. Perché vogliono fare cadere Ciavatta, cioè Rete, ci avete mai pensato? Forse perché si vuole ricreare il caos e mettere di nuovo tutto in discussione? … di Alberto Forcellini

Dall’inizio della legislatura, l’obiettivo di sempre è stato quello di mettere in crisi la maggioranza. È ovvio: se è vero che questa maggioranza ha scardinato l’impalcatura messa in piedi dal vecchio governo insieme con la cricca, metterla in crisi vuol dire rimettere in gioco tutto. Perfino i rinvii i giudizio che sono arrivati e quelli in punto di arrivare.

Le hanno provate tutte: con Beccari (una sola volta), con Canti (ogni tanto), con Ugolini (piuttosto spesso) con Ciavatta (tutti i giorni). Le ragioni sono piuttosto palesi: Ciavatta era quello che nella passata legislatura avrebbe dovuto andare in galera. Era stato predisposto tutto: una lunga serie di accuse (tutte infondate) e un giudice che era pronto a condannarlo. Poi, siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il castello di bugie è venuto giù come un castello di carte e oggi c’è qualcun altro in odore di galera. Per altro, per motivi ben più gravi.

E allora bisogna dire che è un incapace, che ha sfasciato la sanità, che spende i soldi a vanvera, che è un arrogante e si è messo in rotta con tutti. Giornalisti prezzolati, opportunamente suggeriti da certi partiti o da certi personaggi, lo fanno tutti i giorni. Poi succede che chi va in ospedale trova servizi efficienti e personale altamente professionale e rimane piuttosto perplesso: ma dov’è questo sfascio? Le lamentele arrivano perché c’è qualche operatore un po’ meno professionale degli altri e si mette in urto col paziente; oppure il paziente avanza richieste inappropriate, che non possono essere assecondate. Sono questi che vanno sui giornali, non quello che va bene. Ma ci sta. Il problema è altrove.

È nella lotta di potere innescata da massoni, cielle, e massoni di cielle, che vedono a rischio il loro predominio finora incontrastato. Una situazione che neanche la DC, da oltre 30 anni dominante sull’ISS, riesce più a controllare perché si è perso totalmente il senso dell’interesse comune. Nel disordine c’è sempre chi riesce a sguazzare molto bene.

I problemi della sanità sammarinese sono numerosi e si trascinano ormai da così tanti anni che si stanno incancrenendo. Ma sono risolvibili, perché comunque il sistema sanitario è piccolo rispetto ad altri esterni e con qualche intervento appropriato, potrebbe tornare l’ordine. Questo è l’obiettivo di Ciavatta (cioè Rete) e per questo deve andare via. Non solo: bisogna fare di tutto per mettere in cattiva luce sia lui, sia il suo partito.

In ballo c’è anche una torta molto succulenta, come il progetto del nuovo ospedale, che ha innescato parecchi appetiti. Ma se c’è Ciavatta, bisogna rispettare le leggi e le procedure. Ragione in più per mandarlo via. Se è per questo, bisogna mandare via anche Bevere, che sulla sanità del futuro ha idee molto chiare e sta portando avanti iniziative che stanno avendo successo. Vedi l’over booking di medici che “ora” vogliono venire a San Marino.

L’infinita querelle con Rabini: probabilmente non si è reso conto nemmeno lui di essere come quelle biglie che si tirano per far cadere i birilli. Un giochino nelle mani di altri. Qualcuno l’ha capito anche nella DC, per questo ci sono tutte quelle lotte intestine, che alla fine bloccano ogni passo in avanti e mettono in crisi perfino il segretario generale del partito.

A maggior danno dei detrattori è il fatto che in molti ormai si sono resi conto che Rete, quindi Ciavatta, Tonnini, Santi, tutto il gruppo consiliare e perfino le seconde/terze linee, sono stati fondamentali per portare a casa alcuni risultati importanti del programma di governo. Ma non si può dire, perché verrebbe giudicato politicamente scorretto.

Bisogna solo parlare male di Rete e cercare a tutti i costi di incrinare la fiducia nel Paese, insinuarsi nella maggioranza, ormai ridotta a 36, ma più coesa di prima.

Muoia Sansone con tutti i filistei, così si può rimettere in discussione tutto. Perfino i rinvii a giudizio.

a/f