San Marino. Piangeremo sul latte versato? ???????Dal prossimo anno sulle tavole dei sammarinesi potrebbe arrivare un prodotto acquistato oltre confine nello storico tetrapack marchiato Euro

centrale_latte_001E così San Marino lascia andare una delle sue eccellenze. La Centrale del latte del Titano. Il caseificio che da mezzo secolo rinforza le ossa dei sammarinesi.
Dopo varie controversie, accuse e ammissioni di responsabilità. Venerdì 28 novembre 2014 lo Stato ha ricevuto due buste con altrettante offerte per rilevare la struttura che dallo scorso luglio è stata dichiarata inagibile a seguito di verifiche strutturali. Il bando di privatizzazione è stato emesso in fretta e furia, cosa che ha fatto sorgere qualche sospetto.

Come se l’acquirente fosse già stato individuato. Infatti una delle due buste ha come mittente i quattro produttori di latte che da decenni la riforniscono, ma non hanno i requisiti per rilevarla.

L’altra è di un’azienda italiana che in potenza la può gestire. La Centrale del latte sammarinese, oltre a garantire il sostentamento dei quattro allevatori del Titano, stipendia 16 dipendenti, che a discapito del lavoro duro svolto, percepiscono un discreto stipendio (considerando le indennità di servizio).

La Centrale in questi anni si è in pratica auto sostentata, onorando tutti gli impegni contrattuali con fornitori e clienti pagando in autonomia gli stipendi. In pratica senza gravare sul bilancio dello Stato.

Ma il vero problema è stato il non adeguare tecnologicamente negli anni la struttura. Infatti, aggiornando i macchinari, una centrale come quella sammarinese, che lavora 30 quintali di latte al giorno (stima ufficiale), può essere gestita da 4 o 5 persone.

Quindi i 16 dipendenti attuali non si sa bene che fine faranno perché i nuovi proprietari certamente non si sobbarcheranno un onere del genere. Lo Stato a sua volta non li può licenziare ma solo trasferire in un altro settore della Pa. Difficile che vengano mantenute le retribuzioni attuali.

I sindacati si sono opposti a questa ipotesi perché i lavoratori senza le indennità specifiche subirebbero un netto calo dello stipendio. E nessuno è contento.

Nemmeno i produttori che non hanno più la certezza che il latte munto venga acquistato in toto dalla nuova proprietà. Infatti gli allevatori sono decisamente preoccupati tanto da paventare l’ipotesi di una protesta esemplare.

Magari portando un pasciuto numero di vacche a pascolare sul Pianello nei giorni in cui si svolge il Consiglio. Con tutti gli effetti collaterali del caso.

Dal prossimo anno, quindi, sulle tavole dei sammarinesi potrebbe arrivare un prodotto d’oltre confine nello storico tetrapack marchiato Euro.

Marco Bollini, La Tribuna