A settembre ad esempio verrà discusso un caso che vede protagonista proprio un sammarinese, accusato di reati molto gravi. Vista la delicatezza della situazione, i possibili risvolti e nell’ordine di tutelare la presunta vittima, si preferisce naturalmente non indicare alcun dato che possa rendere identificabili i protagonisti.
I fatti risalgono a qualche mese fa. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’imputato, di notte, si sarebbe introdotto nella casa della parte lesa, alla quale era legato da un legame affettivo e contro la sua volontà avrebbe forzato la porta con violenza, penetrando all’interno dell’abitazione. Per questo dovrà rispondere di violazione di domicilio aggravata.
A quanto ha denunciato la vittima, l’uomo l’avrebbe poi picchiata colpendola con calci, schiaffi e pugni anche al viso, così causandole un trauma facciale con frattura scomposta delle ossa nasali, ecchimosi orbitaria bilaterale, emorragia congiuntivale sclerale occhio sinistro. Riscontrata anche cervicoalgia post-traumatica e piccola ecchimosi in sede dorsale sinistra.
Ben 30 giorni la prognosi: per questo fatto dovrà rispondere di lesioni personali aggravate. Non finisce qui perché l’imputato avrebbe anche sequestrato la donna per impedirle di allontanarsi e recarsi al pronto soccorso, nonché di uscire dalla abitazione per chiedere aiuto. Si parla di sequestro di persona. Il presunto aggressore dunque rischia fino alla prigionia di terzo grado, che va da due a sei anni.
David Oddone, La Tribuna