Purtroppo il Cinquecento inizia con guerre per la conquista e il dominio dell’Italia. Tra gli altri, Cesare Borgia ottiene il sostegno del padre, il papa Alessandro VI, per costruire, con l’uso delle armi, una signoria fra Marche e Romagna.
Dal giugno 1502 al settembre 1503 controlla anche San Marino pur se l’occupazione effettiva avviene nel 1503 e dura fino al 20 settembre.
Tra il 1503 e il 1505 si registra una grave penuria di cibo con l’aggiunta di epidemie di peste bubbonica, tifo petecchiale e tifo cerebrale, contro cui si invoca la protezione divina nelle chiese.
Il Consiglio Generale affronta l’emergenza comprando cereali in Romagna, attuando misure di controllo sul commercio del grano, eleggendo “soprastanti” alla sanità e emettendo norme precauzionali nei rapporti con i malati.
Nel 1535, Giovanni Battista Belluzzi, detto il Sammarino, annota che la produzione agricola “fu abbondantia”, “el grano non valse più de libre 7 el staro; fu vino, fu olio poco grasso, ma assai bono merchato.”
Nei due anni successivi il prezzo dei generi di prima necessità diminuisce.
Emilio Della Balda
