Nel 1562, il papa Pio VI aveva vietato “in linea di massima le uscite di cereali da tutto lo Stato della Chiesa” e per la sua violazione, nel 1581, viene minacciata la “scomunica papale”.
E’ evidente che senza il grano romagnolo una parte sempre più numerosa di popolazione non può sopravvivere.
Il pubblico erario è allo stremo al punto che quando le suore cappuccine chiedono che il Consiglio Generale sistemi il camino del convento, si risponde che vadano “cercando per l’amor di Dio perché la Comunità si trova totalmente esausta che non li può dare aiuto alcuno.”
Nel maggio 1589 “mastro Annibale Belluzzi et altri” sono incaricati di recarsi “su tutti li luoghi dove potevano pensare che fosse del grano e comprarne in quel miglior modo che si potesse acciò non ci morissimo di fame.”
Nel gennaio successivo il prezzo del grano aumenta ogni mercoledì al mercato settimanale con grave “pregiudizio della povertà.” In agosto si stabilisce che ” i poveri non siano molestati se non riescono a pagare i debiti con grano.”
Emilio Della Balda