San Marino. ”PILLOLE DI STORIA” di Emilio Della Balda – Puntata n.24. Anno 1624, ”il negotio con Nostro Signore e Santa Chiesa” per mantenere l’antica libertà

Dal verbale del Generale Consiglio, nella seduta del 24 maggio 1624 risulta la minaccia di pene severe “a chi rivelassi in qualsivoglia modo quello che si doveva trattare per utile e conservazione ” della Repubblica, e la deliberazione di non continuare le trattative attraverso il “Signor Horatio Albani Residente per l’Altezza Serenissima d’Urbino” e di “nominare uno o più che trattassi e promuovessi tal negotio con Nostro Signore e Santa Chiesa”, chiedendo la conferma di un “Breve e Contratto” fatto tra la Repubblica e il papa Clemente VIII con lo scopo di mantenere l’antica libertà.
Il 10 luglio 1624, l’inviato della Repubblica, Cionino Cionini, riferisce di aver parlato con il papa Urbano VIII il quale ha promesso “di voler preservare illesa et intatta la libertà di San Marino” e di mantenere i patti concessi dal papa Pio II.
San Marino si muove con abilità conducendo la tradizionale politica di prudenza per non urtare i potenti vicini, in particolare la Chiesa. Infatti, a questo scopo, rinuncia ad attivare una zecca richiesta da mercanti forestieri.
Emilio Della Balda