Secondo la leggenda, nella prima metà del IV secolo, lo scalpellino di origine dalmata, Marino, si sarebbe ritirato in solitudine sul Monte Titano, popolato solo da cinghiali, orsi, lupi ed altri animali selvatici.
Le ricerche scientifiche confermano la tesi di don Luigi Donati, arciprete della Pieve, il quale mi diceva che il monte e le vicinanze erano abitate. Infatti è accertata la presenza stabile nel neolitico ed in età villanoviana a partire dal 2500 ac. Sono stati ritrovati i resti di una grande necropoli sulla cima del Monte Titano, utensili in pietra e in bronzo a San Giovanni sotto le Penne, a Santa Mustiola, a Castellaro, a Fiorentino che testimoniano una presenza umana diffusa e favorita da cavità naturali e dell’abbondanza di legname e selvaggina.
In epoca romana l’insediamento umano si è rafforzato con una presenza maggiore a Serravalle.
Nel sesto secolo sono documentati stanziamenti gotici a Domagnano e successivamente quelli longobardi a Montecerreto e Montelupo per ragioni di controllo militare sulla Valmarecchia e sul litorale.
Emilio Della Balda