San Marino. “Piu? humanitas da giudici e giornalisti per gli indagati”. Il Rotary Club ha ospitato Carlo Nordio, Giudice di Mani Pulite e Brigate rosse.

Schermata 2016-03-17 alle 19.03.42“I tre piu? grandi processi della storia si sono conclusi con tre clamorosi errori giudiziari”.

“Fossero tutti come lei i magistrati, l’Italia sarebbe un Paese migliore”. Risposta: “Lei esagera, faccio solo il mio lavoro”. Umilta?, cultura immensa, rispetto della dignita? dell’indagato.

Basterebbero queste tre grandi doti per descrivere lo spessore dell’uomo, ancora prima del giudice. Parliamo di Carlo Nordio. Magistrato dal 1977, procuratore aggiunto di Venezia e titolare dell’inchiesta sul Mose di Venezia, fu protagonista della famosa stagione di Mani pulite con la celebre inchiesta sulle cooperative rosse. Negli anni Ottanta condusse le indagini sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona e negli anni Novanta indago? sui reati di Tangentopoli. E? stato consulente della Commissione Parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione Ministeriale per la riforma del codice penale. Attualmente e? Procuratore Aggiunto della Repubblica a Venezia, si occupa di reati economici, di corruzione e di responsabilita? medica. Un curriculum troppo lungo per essere riassunto in un articolo, ma che forse aiuta a comprendere il calibro del personaggio che ieri il Titano ha avuto l’onore di ospitare.

Nordio spiazza immediatamente per il suo sorriso, per i suoi modi garbati ed eleganti, per l’educazione e la proprieta? di linguaggio. La platea pendeva letteralmente dalle sue labbra. In mezzora e? riuscito a condensare temi non certo facili quali malapolitica, corruzione, legittima difesa e immigrazione clandestina. Per un giornalista come il sottoscritto, che ha avuto il gradito invito di partecipare alla conviviale, e? stato un momento formativo e di apprendimento formidabile. Nordio ha spiegato infatti come spesso sia colpa proprio dei giornalisti se si innesca “un meccanismo perverso per il quale i media anticipano gia? una condanna”. Prosegue Nordio: “Un avviso di garanzia non e? nulla, non significa niente. E’ una comunicazione che la Procura da? all’indagato. Non capisco perche? un indagato, magari un politico, debba dimettersi, mi pare una stupidaggine colossale.

I media dovrebbero capire che la fase delle indagini preliminari non e? la fine del mondo. Deve esserci maggiore humanitas sia da parte dei magistrati, che da parte dei media nell’occuparsi degli indagati. Perche? l’indagato e? un soggetto debole. Anzi, piu? l’indagato e? una persona in vista, famosa, conosciuta, piu? e? debole in quel momento. E il magistrato non puo? non tenerne conto. Ricordiamoci sempre inoltre che il processo stesso rappresenta gia? una condanna per chi lo vive”.

Immediata la domanda dal pubblico. “Lei che ha partecipato alle indagini di Tangentopoli, come ha vissuto il fatto che ci sia stata gente che si e? suicidata in carcere da innocente?”. Nordio ha raccontato quel periodo drammatico, spiegando come anche una persona che indirettamente era sta lambita dalla sue indagini si sia tolta la vita. “Mi ha fatto molto male sul piano umano” ha descritto con viva sincerita? e trasporto.

Poi un esempio piu? eloquente di mille parole: “I tre piu? grandi processi della storia – argomenta Nordio – si sono conclusi con i piu? clamorosi e macroscopici errori giudiziari: mi riferisco a quelli di Socrate, Gesu? e Galileo. A volte e? meglio un buon giudice e una legge stupida che viceversa”. Un’autocritica alla categoria che fa onore sia a Nordio, che a tutti i magistrati italiani che con dignita? e autorevolezza ieri ha saputo rappresentare. Una stoccata anche allo smodato uso delle intercettazioni telefoniche. Come si dice, prendere appunti. E a proposito di “appunti”, di estremo interesse anche per San Marino e? l’individuazione da parte del giudice italiano del piu? grande problema in ottica di corruzione: “Non e? certamente la pena a fare da deterrente. Per combattere la corruzione e? necessaria una semplificazione normativa. Il 90% delle leggi andrebbero eliminate. Meno burocrazia c’e?, meno passaggi ci sono, minori diventano anche i possibili ingranaggi da oliare”.

La presenza di Nordio a San Marino e? stata possibile grazie al Rotary Club di San Marino. Tribuna e? stato gradito ospite della conviviale n. 1805. Il magistrato era accompagnato da Luigi Franceschini del Rotary di Rimini. La serata e? stata presieduta da Marino Edgardo Angeli (Presidente del Club). Presenti 32 soci. Prima della cena Nordio e? stato ricevuto dai Capitani Reggenti, un incontro che ha emozionato il giudice, ammirato dalla cultura e della storia millenaria della nostra meravigliosa Repubblica.

Visita anche al Tribunale di San Marino e alla Dirigente Valeria Pierfelici. Qui e? stato possibile un proficuo scambio di vedute, dal quale ci si augura siano scaturiti spunti interessanti anche per la nostra magistratura.

David Oddone, La Tribuna