Il Segretario di Stato all’Istruzione, Teodoro Lonfernini, ha lanciato l’allarme sul calo delle nascite a San Marino: nel 2024 sono stati registrati solo 149 nuovi nati, un numero insufficiente a garantire la sostenibilità del sistema scolastico. Per far fronte a questa crisi, il governo sta valutando una riorganizzazione delle scuole, con una relazione attesa entro il 28 febbraio.
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Tra le misure ipotizzate ci sono accorpamenti di plessi e il riutilizzo di strutture scolastiche oggi sottoutilizzate per altre attività educative.
Ma la questione non si limita alle aule scolastiche: la crisi delle nascite è un problema sistemico. A San Marino, come in Italia, le famiglie fanno sempre meno figli, spesso per difficoltà economiche e lavorative. Il governo punta a incentivare la natalità con misure come la riduzione del precariato, la valorizzazione del settore dei servizi e un ritocco al sistema educativo, che potrebbe prevedere l’ingresso anticipato a scuola e un’accelerazione del percorso universitario per favorire un ingresso più rapido nel mondo del lavoro.
Il governo sostiene che, senza un incremento della popolazione giovane, nel giro di pochi anni il sistema economico e sociale potrebbe risentire pesantemente del calo delle nascite. Secondo Lonfernini, escludere questa possibilità sarebbe un errore strategico, perché un Paese con una popolazione in calo rischia di perdere ricchezza e competitività.