La raccolta firme dei correntisti che vorrebbero la riapertura di Asset è partita e sono già tantissimi coloro che hanno firmato con l’obiettivo di riavere indietro la propria banca di fiducia. Una fiducia che in questi lunghi mesi in troppi hanno tentato di minare ma che a dispetto di quanto accaduto – l’impensabile è accaduto – è rimasta sorprendentemente intatta con i correntisti che pensano sì a riavere i propri soldi ma non sono meno interessati a veder la banca restituita ai soci. Spicca in questo quadro l’assenza della maggioranza dei dipendenti perché è in questi momenti che si vede la tenuta della squadra. La gran parte di essi ha scelto di non farsi mai vedere ad alcuna manifestazione, di rimanere sempre in silenzio per non dire la cosa sbagliata e indispettire i commissari dando l’idea di voler difendere il lavoro fatto da Asset, come se quel lavoro fosse stato svolto dai dirigenti soltanto e non avesse minimamente coinvolto i dipendenti impegnati solo a ritirare lo stipendio a fine mese. Essi non si sono probabilmente accorti di essere condizionati da colleghi tribuni dell’ultima ora, depositari di false verità.
Ha così avuto la meglio un clima di paura, paura di non essere abbastanza allineati, ubbidienti, servili e perciò di venir condannati alla perdita del lavoro. Non è certamente facile avere coraggio quando per questioni di principio si rischia anche di rimanere in mezzo ad una strada. Ma poi in mezzo a quella strada ci si finisce comunque e con il dubbio di esserci finiti per non essere stati abbastanza uniti e coraggiosi quando era il momento di far sentire la propria voce e dire che in Asset si lavorava nel più rigoroso rispetto delle normative. Si resta allora senza l’onore di aver difeso il proprio posto di lavoro, con la cattiva coscienza, con la paura d’esser liberi, di rischiare, di avere coraggio. Completamente dimentichi di coloro che a costo della propria vita ci insegnarono a vivere con la libertà. “Il segreto della felicità è libertà – diceva Pericle – e il segreto della libertà è il coraggio”.
