• Screenshot
  • San Marino. Podeschi, Baruca e atti ignorati: carcerazione preventiva o “sequestro” di persona? …. di Enrico Lazzari

    Enrico LazzariCari sammarinesi, mi spiace dovervelo anticipare, so che -ubriacati di notizie parziali e incomplete con le quali siete stati bombardati in questi mesi- non vi farà piacere, ma la detenzione di Claudio Podeschi e Biljana Baruca è agli sgoccioli.

    Perché, almeno per quel che un “curioso” non professionista di giustizia come me può dedurre dall’analisi degli atti di accusa, ormai -e finalmente- pubblici, altrimenti più che a una detenzione preventiva parrebbe di trovarsi di fronte ad una sorta di sequestro di persona…

    Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire perchè Claudio Podeschi e Biljana Baruca sono detenuti da ormai un anno, da presunti innocenti e in regime di carcerazione cautelare, in carcere. Decadute, come disposto dalla stessa accusa con il rinvio a giudizio e quindi la chiusura delle indagini, le esigenze di custodia per il presunto riciclaggio di due milioni e mezzo per una consulenza conferita da Paul Phua ed Aman Resort (di questa parleremo a fondo prossimamente visto che la gestione della vicenda presenta, almeno a prima vista, più di un lato inquietante), le esigenze di custodia cautelare ancora presenti sarebbero riconducibili a altre due operazioni:

    1 – 200.000 euro per una consulenza che Maxima ha conferito ad Aol (società estera riconducibile ai due indagati) per la cessione di Euro Commercial Bank.

    2 – 750.000 euro per consulenze ed incarichi conferiti a R.P. da una grande holding alimentare straniera (per capire, una sorta di colosso del tipo della Nestlé) intenta a valutare lo sbarco nel mercato internazionale del caffé.

    Due vicende che secondo l’accusa sarebbero operazioni fittizie. Ma se anche fosse, e non sembra esserlo, per trovarci di fronte ad una operazione di riciclaggio mancherebbe ancora una condizione essenziale: la provenienza illecita di quei soldi. Dagli atti non si capisce, o meglio non sono riuscito a capire o individuare, quale sia la provenienza illecita di quei soldi.

    In ogni caso mi è apparso evidente negli stessi atti che secondo l’accusa i contratti prodotti a giustificazione di quel passaggio di soldi l’accusa li ha ritenuti falsi. Mi sono quindi chiesto perchè e, da improvvisato investigatore, ho provato ad approfondire rivestendo i panni del giornalista che ero qualche anno fa…

    Prima di tutto ho decifrato i nomi dei firmatari di questi contratti e -semplicemente tramite internet e Google- ho appurato che hanno o hanno avuto realmente un ruolo all’interno delle controparti contrattuali.

    Ho quindi cercato, negli stessi atti, gli interrogatori, magari come semplici persone informate dei fatti, di questi due firmatari, ovvero l’anglo-nigeriano Oikonomou e tal Sinisa Ivancevic. Ebbene, non ho trovato nulla!

    Possibile, mi sono detto, che nessuno dal Tribunale sammarinese si sia preoccupato, abbia ritenuto importante, ascoltarli su questi due contratti che sono alla base della detenzione di due individui?

    Ho quindi pensato che nel “mio” plico mancasse qualche fascicolo e ho chiamato gli avvocati difensori per chiedere lumi.

    Con mio sgomento mi è stato confermato che non esiste alcun verbale di una loro audizione. Ho quindi chiesto se fosse possibile che nessuno li avesse cercati perchè irreperibili. E qui il mio sgomento è diventato addirittura incredulità…

    “No, sono perfettamente reperibili -mi ha spiegato Massimiliano Annetta- tanto che per me è stato facilissimo contattarli e farmi inviare una dichiarazione giurata in cui confermano la totale veridicità di quei contratti”.

    “Lazzari le dico di più -mi ha poi aggiunto lo stesso difensore di Podeschi- quando gli ho detto che Claudio e Bjliana erano in carcere da 11 mesi per quei contratti sono caduti dalle nuvole e hanno confermato la loro piena disponibilità a rendere deposizione ai giudici sammarinesi”.

    In ogni caso, veri o non veri, su quei due contratti sembra esserci ben poco da inquinare dopo mesi e mesi di indagini…

    Ne resta uno: quello da 200.000 euro per la cessione di Euro Commercial Bank. Anche qui non esistono, agli atti, approfondimenti con la controparte per valutare la fondatezza di quel rapporto che l’accusa ritiene falso, ma che appare invece fondato e adempiuto viste le notizie di incontri frequenti fra i protagonisti del rapporto contrattuale che giustificherebbe il pagamento nonché del concreto tentativo di passaggio di proprietà di Euro Comercial Bank conjfermato, a sua volta, da notizie di frequenti incontri addirittura con i responsabili di Banca Centrale.

    La condotta degli inquirenti, quindi, appare almeno insolita. Non so voi. Ma io, se fossi un magistrato inquirente e mi trovassi di fronte ad un contratto che reputo falso, sul quale ho notizia fondata ed elementi che mi facciano pensare che sia falso e celi un malaffare, la prima cosa che farei sarebbe quella di ascoltare coloro che lo hanno firmato… Così, invece, in questo caso, non sembra essere stato.

    Ora che i fascicoli sono pubblici, di condotte che appaiono “insolite”, per certi versi quasi “strane”, se ne individuano diverse. Alcune da far accapponare la pelle come, ad esempio, il non inserimento del decreto di archiviazione -si spera per responsabilità elvetica- nel fascicolo a carico di Podeschi le cui accuse sono basate sull’incriminazione dell’ex ambasciatore Paul Phua in terra svizzera. In pratica, l’indagine elvetica è utilizzata per comprovare la provenienza illecita del denaro, che poi però tale non è vista l’assoluzione, anzi l’archiviazione del procedimento in Svizzera contro Phua, poi assolto con “tante scuse” anche negli Usa.

    Perchè nel fascicolo si menziona l’indagine senza citarne le conclusioni -sembra sopraggiunte addirittura prima della carcerazione dell’ex ministro sammarinese- avverse alla teoria accusatoria?

    Ma di questo parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni, perchè se quel decreto di archiviazione fosse, per caso, “sparito” in San Marino dopo essere stato regolarmente inviato dalle autorità svizzere, sul banco degli accusati e alla gogna mediatica, potrebbero finire coloro che oggi sono considerati quasi degli eroi…

    Mercoledì mattina, dalle 10 e 30, toccherà al Giudice Emiliani prendere atto dell’evoluzione dei fatti, vertiginosa dal momento in cui gli atti sono stati dissecretati, e concludere per la soluzione che, almeno a un non esperto del foro come me, ormai appare la più ovvia: disporre la scarcerazione immediata di Podeschi e della Baruca. Ma l’ovvio, in questo procedimento, non sempre si è rivelato tale…

    Enrico Lazzari