San Marino. Polemiche sui rinviati a giudizio: “Ciavatta e Tonnini sono stati legittimati dai cittadini che li hannno eletti”

All’opposizione che si è ricompattata per scagliarsi contro Tonnini e Ciavatta è stato detto a chiare lettere di non scadere nel ridicolo. Tra i consiglieri che durante la seduta consiliare di ieri hanno preso la parola c’è stato Marco Nicolini di Rete che tra le altre cose ha fatto notare all’opposizione: “Qui si tratta di accettare il fatto che abbiamo vinto le elezioni, che per questo siamo chiamati a fare delle cose, forse c’è chi preferirebbe che a governare fosse chi perde le elezioni come è successo nel 2016. I risultati della passata legislatura sono sotto gli occhi di tutti. Per voi è normale che i destini della gente siano in mano a giudici che hanno perduto la serenità e che si denunciano tra loro mentre ritenete scabroso che Tonnini e Ciavatta entrino a far parte del Congresso di Stato. Questo perché Elena aveva detto che in una chat telefonica era presente una persona ma poi accortasi di quell’errore aveva immediatamente inviato una rettifica. Le scuse di Elena non sono bastate e la persona l’ha querelata per diffamazione. A quel punto Ciavatta avendo sentito dire che le spese legali per la querela a Elena sarebbero state pagate con soldi pubblici ha caldeggiato una condotta diversa ad un manager profumatamente pagato finendo per esser querelato pure lui. Può esserci la minima proporzione tra reati di malversazione e ciò che è capitato a due ragazzi che hanno alle spalle una storia di anni e anni di politica disinteressata, al servizio dei cittadini? Non siate ridicoli colleghi dell’opposizione”. A metterla su un piano ancora più alto è stato il consigliere della Dc Alessandro Cardelli: “In Aula si deve venire preparati, avendo studiato le leggi. Non si possono attaccare due persone che si sono prese un impegno. Continuare ad attaccare i neosegretari sulla base di queste assurdità non è decoroso per un consigliere. Iniziate a fare le proposte, ciò che non avete fatto nella passata legislatura”. Denso di peso specifico l’intervento del neoconsigliere di Rete Giovani Zonzini che ha tuonato in aula: “Vorrei esprimermi sulla presunta incompatibilità di Tonnini e Ciavatta in Congresso di Stato, ho ascoltato un certo garantismo peloso da parte dell’opposizione, io non sono garantista, Ciavatta e Tonnini per quanto mi riguarda sono colpevoli, colpevoli di essersi opposti senza riserve al gruppo Confuorti e ai suoi addentellati che hanno preso il controllo nel silenzio complice o addirittura con l’avallo di gran parte della ex maggioranza, colpevoli di non aver chinato la testa di fronte allo strapotere di Marino Grandoni e dei suoi scagnozzi annidati fuori e dentro quest’Aula, colpevoli infine di essere stati alla testa di un movimento che si oppone e si è opposto ai tentativi di trasformare il nostro tribunale nella sede di una squadraccia di picchiatori con funzioni di polizia politica”. Stessa chiave di lettura del consigliere di Npr Gian Nicola Berti (foto) che, rivolto all’ex segretario Renzi, ha riflettuto: “Lei dovrebbe preoccuparsi di quello che ha fatto con la giustizia. Lei ha preso un componente del Collegio Garante, un soggetto che non ha dichiarato un conflitto di interessi e che lei è arrivato a mettere, anziché censurare quel comportamento, a capo del Tribunale. La clava della giustizia è stata usata contro una forza politica a comando. La legittimazione a Tonnini e Ciavatta è arrivata direttamente dai cittadini. Perché non dire che i rinviati a giudizio sono stati rinviati da un giudice rinviato a giudizio? Questo modo di agire non vi fa onore. Preoccupiamoci dei problemi del Paese”. Più sbrigativa ancora la lettura del diretto interessato, il segretario Roberto Ciavatta: “State dimostrando il timore dell’eventualità che noi si riesca a far bene. Nella Sanità e in tutta la Pa c’è chi cura solamente il suo orticello. Porta avanti politiche parassitarie. c’è chi usa la politica per interesse personale. Noi faremo di tutto per garantire una sanità pubblica a prescindere dalle pressioni che da sempre ci sono state e fanno male”.

Repubblica Sm