Gentili redazioni,
desideriamo condividere alcune precisazioni in merito a quanto riportato in un articolo apparso recentemente su una testata online, relativo alla nostra tombola organizzata in occasione dell’aperitivo di Natale.
La tombola dell’Associazione LGBT+ è un momento pensato per i nostri soci e non, per tutte le persone vicine alla nostra comunità. Si tratta, com’è naturale per un evento organizzato da un’associazione LGBT+, nato con l’obiettivo di creare uno spazio sereno e accogliente in cui ritrovarsi, festeggiare e divertirsi sentendosi pienamente sé stessi.
Desideriamo inoltre ricordare che la nostra associazione include persone di ogni orientamento sessuale che partecipano attivamente alle nostre iniziative e che non si sono mai sentite discriminate o giudicate nella loro piena normalità: al contrario, vivono con noi un ambiente inclusivo e rispettoso, aperto a chiunque condivida i nostri valori di uguaglianza e solidarietà.
Rileviamo anche un fenomeno ormai ricorrente: le critiche e gli attacchi emergono quasi esclusivamente quando ci dedichiamo a momenti di convivialità e divertimento — come il Rimini Summer Pride o un semplice aperitivo natalizio. Quando invece organizziamo attività serie e di rilevanza pubblica, come le serate culturali in collaborazione con l’UNIRSM, i video informativi su HIV e AIDS realizzati in collaborazione con l’I.S.S. o sulla discriminazione sul lavoro, nessuno trova nulla da contestare. È comprensibile: su questi fronti il nostro impegno è professionale, documentato e difficilmente attaccabile. Ma non per questo dovremmo essere criticati quando scegliamo semplicemente di condividere un momento di festa.
Sappiamo che la sigla “LGBT” (e il “+” che riassume tutte le identità che la compongono) può essere percepita da alcuni come etichettante. Per noi, invece, rappresenta un luogo sicuro, frutto di anni di impegno per il riconoscimento e il rispetto delle identità di ognuno. Se questo elemento dovesse risultare un ostacolo per qualcuno, è naturalmente possibile scegliere di non partecipare: il nostro intento non è mettere nessuno a disagio.
Allo stesso tempo, non possiamo accettare l’idea che la nostra comunità debba esistere solo “fra le mura di casa”. Abbiamo lottato affinché ciascuno possa esprimersi liberamente anche negli spazi pubblici, senza paura e senza doversi nascondere. Il nome “LGBTombola” è semplicemente un gioco di parole, un modo leggero e simpatico per caratterizzare l’iniziativa: non è stato concepito in alcun modo per escludere qualcuno, né per creare barriere, ma unicamente per portare un sorriso e un tocco di creatività a un’attività tradizionale e aperta a tutti.
Per questo abbiamo accolto con dispiacere toni e sfumature presenti nell’articolo, che percepiamo come svalutanti, talvolta sarcastici e generalizzanti, e che rischiano di banalizzare il lavoro quotidiano che svolgiamo in favore dell’inclusione.
È un peccato: partecipare al nostro evento avrebbe forse permesso di coglierne lo spirito autentico e, chissà, di trascorrere un momento piacevole insieme.
Rinnoviamo a tutte le redazioni e a tutta la cittadinanza i nostri migliori auguri di Buon Natale e di Feste serene.
Comunicato stampa – Associazione 121
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