San Marino. ”Politica estera ….. non pervenuta” …. di Salvatore Occhiuto

BANDIERETempo fa un carissimo amico del Titano attento osservatore delle vicende istituzionali mi domandò che differenza esisteva tra un politico e uno statista :

risposi che un politico espleta all’ ordinaria amministrazione mentre uno statista compie azioni che sono consegnate agli annali della storia.

Malgrado i contestuali avvicendamenti di governo la politica estera di ogni nazione stabilisce le fondamentali e tradizionali linee di orientamento generale che derivano dal sistema di alleanze o relazioni instaurate nei decenni .

La Repubblica di San Marino si è sempre contraddistinta nel consesso internazionale perseguendo alacremente senza autocompiacimento e autoreferenzialismo la ricerca della cooperazione e della pace tra i popoli il cui fulgido esempio è l’elaborazione della dichiarazione di Erevan espressione della Presidenza del semestre di turno ( 15 novembre 2006 – 15 maggio 2007 ) del Consiglio d’ Europa incentrato sul dialogo interreligioso ad opera della geniale e meditata intuizione di Fiorenzo Stolfi .

Una strada iniziata nei lontani anni settanta dopo che si era realizzata la piena normalizzazione dei rapporti con l’ Italia  grazie a Federico Bigi proseguita da Giordano Bruno Reffi mediantel’ attivazione dei bilaterali finalizzati all’ ingresso nel Consiglio d’Europa (1988) concretizzata parimenti all’adesione all’ Onu e alla firma del Concordato con la Santa Sede (1992) durante i sedici anni della
Segreteria di Gabriele Gatti .

Gli ultimi anni sono stati dedicati all’ adeguamento della vigente legislazione in materia fiscale alle normative imposte dalle varie organizzazioni internazionali Fmi, Ocse, Ue, Greco, Moneyal e G20 ma dopo l’ uscita di Antonella Mularoni dalla maestosa porta del Begni le stanze del Palazzo sono risultate asettiche a qualsiasi spinta progettuale .

Il rilancio del declamato a parole ignorato nei fatti sistema paese è una priorità incontrovertibile che tuttavia non può prescindere da un’ efficacia e costante sinergia con la politica estera .

Salvatore Occhiuto