Politica tutto sommato è una bellissima parola. Peccato che nel tempo abbia smarrito il suo fascino e sia diventata sinonimo delle peggiori nefandezze. Non è però generoso da parte di noi cittadini giudicare male una persona soltanto perché siede in determinati scranni, anche se è innegabile che una volta che si vanno a ricoprire certi ruoli si cambia e si cambia parecchio. Certo non dobbiamo generalizzare, a San Marino la politica ha ancora un volto abbastanza umano e ci sono anche tante brave persone che, specie in questo momento, stanno facendo del loro meglio per traghettare il Paese fuori dalla crisi. Questo con una difficoltà enorme perché in un momento del genere chi davvero sa è colui che afferma di non sapere. In mancanza di dati e informazioni certe chi può dire di star facendo la scelta migliore? Per questo hanno colpito (negativamente) i tanti interventi di consiglieri di opposizione ma anche di maggioranza che hanno perorato la causa della scuola chiusa con richiami all’indirizzo del segretario Belluzzi che nonostante non abbia mai asserito di essere in procinto di riaprirla, si è però permesso di affermare – non mancando peraltro di elogiare i docenti per l’impegno di questi mesi – che sono allo studio più modelli perché la scuola non è la scuola a distanza ma molto di più. Certamente allora alla fine San Marino non potrà fare altro che allinearsi con le scelte della vicina Italia ma coloro che hanno respinto con entrambe le mani anche la sola riflessione portata avanti dal segretario Belluzzi, hanno fatto capire molto bene quanto abbia ragione chi sostiene che quella del virus deve essere una sola colonna sonora, che l’unica libertà è quella di pensarla tutti allo stesso modo. Tacendo poi sul messaggio che è passato sull’importanza dello studio e quanta voce in capitolo abbiano i bambini e i ragazzi nella nostra società. E’ fortuna che qualche coraggioso Consigliere si sia espresso in maniera diametralmente contraria. E fa male constatare – ma succede quando si diventi addirittura allergici ai banchi di scuola – che si sia completamente dimenticato Voltaire. A tal proposito un lettore ci ha raccontato un fatto di nessun conto che pure merita a nostro avviso di essere raccontato. Il lettore in questione si trovava in fila al supermercato, indaffarato come gli altri a leggere e rispondere ai messaggini whatsapp. Ad un tratto accortosi che due esseri umani – e non due alieni – pur rispettando la distanza dei due metri, stavano parlando di attualità, ha deciso di mettersi in ascolto. I due discettavano su quali fossero le reali ragioni del lockdown sostenendo che nelle decisioni prese dall’Italia il presidente Conte avesse avuto una parte piuttosto piccola e che molte indicazioni sarebbero arrivate da fuori e per ragioni ancora non del tutto chiare. E’ a quel punto che il lettore ha raccontato che una donna, indispettita da quella conversazione, si sarebbe fatta prendere da una crisi isterica gridando ai due di smetterla di parlare a quel modo del povero presidente Conte. Il fatto è che se c’è una cosa difficile da confutare è che la politica ci rappresenta perfettamente. Siamo noi cittadini che siamo diventati intolleranti a tutti coloro che – giustamente o no – la pensano diversamente da noi. Ci piacerebbe che tutti dicessero la stessa cosa, che recitassero lo stesso copione per togliere a noi il peso di dover provare a discernere ciò che è giusto e ciò che non lo è. Vogliamo le scuole chiuse? E sia.
Repubblica Sm