A seguito del nuovo decreto ai militari è consentito verificare il rispetto delle norme anche nelle case: alcuni cittadini sono “sbigottiti” e chiedono il rispetto della privacy.
Dopo l’emanazione del nuovo decreto diversi cittadini hanno espresso più di qualche perplessità sul fatto che sia data la possibilità alle forze di Polizia di poter verificare che nei domicili privati non vengano fatti assembramenti e non si pranzi o non si ceni con persone che non appartengono al proprio nucleo familiare. Ad essere precisi, il testo del decreto è il seguente: “Per tutta la durata del presente decreto – legge, sono vietati pranzi, cene e comunque ogni altra situazione similare che comporti il togliersi la mascherina all’interno
dei domicili privati, tra persone non appartenenti allo stesso nucleo di conviventi, salvo esigenze di sostegno familiare o di ricongiungimento col coniuge/partner. Le forze dell’ordine sono autorizzate a verificare, anche su segnalazione, il rispetto di tale misura di contenimento”. Perplessità tra diversi cittadini, che come è ormai abitudine si sono poi scatenate sui social, esprimendo preoccupazione per una norma che secondo alcuni permetterebbe alle forze dell’ordine di violare il proprio domicilio. Le preoccupazioni maggiori arrivano da quella che viene definita una norma “molto vaga” e “poco chiara”, che non stabilisce appieno quali siano le casistiche che permetterebbero ai militari di entrare nelle case dei cittadini o se potrebbero essere svolti anche dei controlli a campione.
Di questo tema si è parlato anche nella conferenza stampa del Governo e nello specifico è intervenuta sull’argomento il Segretario di Stato per gli Affari Interni Elena Tonnini,che ha chiarito come si cercherà di usare buon senso nell’applicazione della norma. La Serenissima