San Marino. Polo del Lusso, Mularoni: ”Come si fa ad essere contrari a nuovi posti di lavoro?”.

Antonella MularoniMularoni: “In altri Paesi, rispetto a interventi di questo tipo, tutte le componenti parlamentari sarebbero contente”.

La sessione straordinaria del Consiglio Grande e Generale di agosto è terminata mercoledì notte con l’approvazione della convenzione “Luxury Department Store San Marino” e il progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale per l’attuazione di interventi di sviluppo economico”, in parole povere la variante al Prg per la costruzione del polo della moda a Rovereta.

La convenzione è stata approvata dall’Aula per alzata di mano con voto palese, mentre la variante al Prg è stata approvata con voto segreto con 31 voti a favore, 13 contrari e 8 astenuti.

Il dibattito che ha preceduto le votazioni e che si è aperto con la replica del segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni è stato piuttosto concitato. La stessa Mularoni, durante il suo intervento, ha perfino lanciato una frecciatina nei confronti dell’Anis, riguardo alle critiche che l’Associazione degli industriali ha rivolto al governo in merito alle deroghe concesse ai Borletti per il polo del lusso. Secondo l’Anis le deroghe dovrebbero essere “erga omnes”, cioè estese e concesse a tutte le attività imprenditoriali sammarinesi.

La Mularoni ha inizialmente ringraziato la maggioranza per avere lavorato in maniera corale
e prolifica al raggiungimento di questo risultato e successivamente ha provocatoriamente affermato:
“I sammarinesi non vorranno imprenditori che vengono da fuori? Facciano pure. Devono sapere che se non avremo nuovi investimenti di un certo tipo, che dall’interno non vengono, questo Paese dovrà avere stipendi, prestazioni e pensioni più bassi. E i livelli degli ammortizzatori sociali scenderanno”. E poi una frecciata rivolta al zoccolo più duro dell’opposizione, in particolare Rete: “Io non mi permetto di definire mafiosa la gente che siede in quest’Aula, perché è stata eletta dai cittadini. Voi portate un disvalore, incitate alla violenza verbale e non verbale, senza essere costruttivi. Penso che i sammarinesi non vogliano la decrescita economica felice”.

Poi, dopo gli attacchi, anche un po’ di ironia: “Questa convenzione è di 13 pagine, scritta in caratteri grandi. Ci sono 22 articoli, di cui 5 di sostanza. Per un consigliere cinque giorni dovrebbero essere sufficienti per analizzarla”. Dopodiché ha voluto rassicurare tutti i presenti dicendo che “non c’è alcun rischio d’impresa per lo Stato. Speriamo ci siano grosse entrate per lo Stato”. (…) Francesco De Luigi, La Tribuna