È terminata ieri la raccolta firme per i quesiti referendari per eliminare il doppio quorum nelle tornate referendarie e per porre un tetto massimo nelle retribuzioni dei dipendenti di Pubblica amministrazione e società partecipate dallo Stato.
L’esito è andato oltre ogni aspettativa: il numero minimo richiesto è stato infatti superato di una cinquantina di sottoscrizioni per entrambi.
“La raccolta è conclusa. Dopo questo fine settimana ci incontreremo con gli altri membri dei comitati promotore per una verifica e martedì o mercoledì provvederemo al deposito delle firme alla Segreteria istituazionale” dichiara un felice Alvaro Selva, promotore del secondo referendum.
Dello stesso umore anche il capofila dell’altro referendum Fabrizio Perotto: “Siamo contenti e soddisfatti del risultato raggiunto – afferma -.
Per raccogliere le firme non ci siamo soffermati in centri commerciali o davanti all’Ospedale di Stato bensì nei bar in cui abbiamo spiegato ai nostri cittadini per spiegare nel dettaglio in cosa consiste l’eliminazione del doppio quorum nelle elezioni referendarie.
Per la prima volta sono stati coinvolti anche i Capitani di Castello e le loro giunte che ci hanno dato una grossa mano in queste settimane. Abbiamo avuto difficoltà giusto a livello di informazione: solo i giornali, i siti di informazione e il passaparola su Facebook hanno parlato della nostra iniziativa”.
Selva e Perrotto attendono ora che la Reggenza, una volta terminati l’iter della raccolta firme per il referendum sulla preferenza unica alle tornate elettorali presentato da Augusto Casali e il controllo della veridicità delle sottoscrizioni, fissi una data per la votazione dei quesiti referendari da loro proposti.
Andrea Lattanzi, La Serenissima