San Marino. Portiamo l’acqua al nostro mulino …. di Stefano Ercolani

Ercolani StefanoQuel che non trovi nel giardino di casa tua non puoi trovarlo in nessun altro luogo del mondo.

Eugenio Montale

 

In questi anni tante volte abbiamo sognato una San Marino diversa. E c’è un modo per ridurre la distanza con i sogni, dovremmo cominciare dal credere di poterli realizzare. Credere in un Paese significa dargli fiducia, non snobbarlo quando si fanno gli acquisti, contribuire ad iniettare linfa vitale perché resti in vita e torni a crescere. E’ quel che è accaduto nella vicina Italia dove, stando ai dati diffusi dall’Istat, nel 2016 si registrerà una crescita, in termini di Pil (il parametro più usato per confrontare la salute economica delle nazioni), dell’1,1%, +0,8% rispetto all’anno precedente. A spingere sulla crescita sarà in particolar modo l’aumento dei consumi interni: crescerà la spesa delle famiglie.
Lo stesso processo si sta attuando in Germania: il rafforzamento della dinamica interna ha spinto sulla crescita facendo registrare una velocità maggiore (+0,3%) rispetto alla fine dello scorso anno. Merito anche qui dei consumi interni sostenuti dal solido mercato del lavoro. Non stupisce poi che la Francia, da sempre poco esterofila, crescerà grazie al traino dei consumi interni (+1,6% su base annua a fronte dell’1,5% del 2015) che consolideranno la ripresa. A San Marino dovrebbe avvenire la stessa cosa, dovremmo tutti cominciare a portare più acqua al nostro mulino, prediligendo i consumi interni, soprattutto ora, alla luce dei dati positivi sull’occupazione pubblicati dall’ufficio statistiche.
Si tratterebbe di fare non soltanto una scelta giusta nei confronti del proprio Paese ma una scelta anche conveniente se si considera che l’incasso che ad esempio il commerciante depositerebbe nella propria Banca andrebbe a finanziare magari la prima casa del figlio del consumatore che consapevolmente avrà fatto i propri acquisti in Repubblica.
È questa una lezione antica che ci viene tanto dall’economia quanto dalla letteratura. Scriveva Pascoli (il Pascoli che in Romagna canta l’azzurra vision di San Marino) che chi ha sete crede che un’anfora non lo disseterebbe ma poi scopre che una coppa lo disseta.
È indubbio che a tutti stia a cuore la crescita di questo Paese
ma sarebbe un po’ ingenuo credere che il progresso continuo non richieda uno sforzo comune.
Sempre più c’è bisogno di cittadini evoluti e consumatori consapevoli,
non ci si può affidare esclusivamente al valore aggiunto del turismo (alla rendita per aver ereditato un paradiso di bellezza. Perché il passo dal Paradiso all’Inferno può esser breve). Le aziende del nostro Paese rappresentano qualcosa di prezioso, qualcosa che ci appartiene e di cui dobbiamo andare orgogliosi.

Stefano Ercolani (Presidente Asset Banca)