La precarieta? del carcere resta, si e? dovuto ricorrere ai letti a castello.
Alla fine si e? arrivati al sold out del carcere dei Cappuccini. Lo si sapeva da tempo che prima o poi il problema sarebbe esploso.
Ed ora si presenta la necessita? di rimediare ‘posti letto’ con una certa urgenza se non si vuol rallentare il lavoro di magistratura e forze di polizia.
Ecco le Forze d’Ordine. E? stata la loro precisa vigilanza a creare il primo intoppo nell’occupazione delle celle con l’arresto di martedi? sera da parte della Guardia di Rocca del latitante R. C., come gia? riportato nella nostra edizione di ieri.
Per “ospitarlo” sono nate alcune problematiche relative a quale cella (e detenuto) potesse ospitarlo.
Ad esempio c’e? ancora da chiarire la possibilita? di liberare l’ucraino (quello che bevve 15 bottiglie di vino nel deposito di un agricoltore di Casole) dietro cauzione di un migliaio di euro come pare qualcuno si sia dichiarato disposto ad anticipare.
Per ora l’ucraino e? in coppia con uno dei due ladri romeni con l’aggiunta di un letto a castello. Il secondo romeno resta in camera singola. Un sovraffollamento sopraggiunto in seguito, appunto, all’arresto del latitante (sotto la sua storia) arrestato nel pomeriggio di martedi? che una nota della Guardia di rocca sintetizza cosi?: “A seguito di segnalazione, pervenuta dalla Centrale Operativa della Gendarmeria, riguardante l’ingresso in Territorio di un’autovettura con targa italiana condotta, verosimilmente, dal latitante pregiudicato, il cinquantenne cittadino italiano R. C. , residente in Rimini. Lo stesso veniva arrestato dopo una mezzora circa di ricerche da personale di questo Distaccamento nei pressi del Centro Atlante”. Il latitante era ricercato per un mandato d’arresto per l’espiazione della prigionia di un anno”. Non e? stato un arresto tranquillo. Lo chiarisce la stessa nota della Guardia di Rocca: “E? derivato a seguito di un rocambolesco inseguimento in via Giangi. Fermato, e? stata tradotto ai Cappuccini”.