San Marino. Privatizzazione dell’Aass, tutte le preoccupazioni dei sindacati della Csu

csu2“Sulla privatizzazione dell’AASS manca un progetto condiviso”. E’ la preoccupazione espressa dai segretari CSU, Giuliano Tamagnini (CsdL) e Marco Tura (CDLS) in una lettera inviata al Governo. Forti poi le perplessità sulla proliferazione di Società per Azioni. “Accanto a Enti già esistenti quali Ente giochi, Camera di Commercio, Banca Centrale, Visitor Bureau, – si legge nella missiva della CSU – nell’ultima legge finanziaria è stata prevista la costituzione delle Poste S.p.A, di una società per la gestione del Parco Scientifico e Tecnologico e una per la gestione dell’area aeroportuale dello scalo internazionale di Rimini. Da ultimo, sono apparse sulla stampa notizie di una rapida trasformazione dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici in S.p.A”.

Si sta di fatto imponendo un modello di organizzazione dei servizi pubblici che, scrivono Tamagnini e Tura, “al posto di una gestione diretta da parte della Pubblica Amministrazione, prevede la costituzioni di numerose S.p.A., senza che sia stato deciso e condiviso in nessun organismo e senza confronto alcuno”.

“L’indirizzo scelto ci preoccupa – sottolineano – perché modelli simili, sperimentati in diversi Enti locali italiani, hanno spesso prodotto inefficienze e aumentato lo spreco di denaro pubblico”.

Nello specifico dell’Azienda Servizi, i segretari CSdL e CDLS ricordano “che la gestione e il controllo delle fonti energetiche rappresenta un aspetto strategico per qualsiasi Paese. E questo assume un valore ancora di più rilevante nella nostra realtà, dove l’Azienda per i Servizi opera in regime di monopolio. Non solo: l’azienda è anche proprietaria delle infrastrutture e delle reti, che costituiscono un capitale di enorme importanza e valore economico”.

La lettera quindi si conclude con una richiesta urgente al Governo. “Riteniamo che si debba aprire in tempi brevi un confronto sul modello di organizzazione dei pubblici servizi, ed in particolare sul progetto sulla trasformazione dell’AASS”. Confronto che diventa stringente specie in questo momento di grave crisi economica, rimarcano i segretari CSU, “ in quanto è reale il rischio di dissipare un patrimonio tecnologico e professionale che potrebbe impoverire il ruolo dello Stato e avere ricadute negative sulla vita dei cittadini”.

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