Scintille tra gli avvocati delle parti lese Maria Selva e Rossano Fabbri sul modo di conduzione di un processo. Il battibecco è nato dopo l’escussione, un po’ forte da parte dell’avv.Fabbri, di un testimone nel processo che vedeva imputato Pietro Mazzolini, 75enne del nord Italia.
In sostanza il processo riguardava la mancata immatricolazione di un aereo e della mancata restituzione del prestito (circa 70.000 euro) che la Fincompany aveva elargito.
Responsabile secondo il Giudice Battaglino, giudice di primo grado in questo processo, il Pietro Mazzolini che si era presentato, introdotto da una società italiana conosciuta da quella sammarinese, presso la Tango Sette srl, la società del Titano, appunto, che ha immatricolato e ceduto l’aeromobile al Mazzolini. Proprio la società sammarinese si interessò presso il leasing, la Fincompany, e ottenne il finanziamento per 67.500 euro, pari al costo dell’aereo. Venne spiccato dal Mazzolini anche un assegno a garanzia dell’operazione. L’aereo fu ceduto dalla società italiana New Fly e sarebbe dovuto arrivare sul Titano per l’immatricolazione nel registro biancazzurro. A Torraccia, però, l’aereo non atterrò mai. Non solo. Dopo il pagamento di qualche rata, più nulla.
Pietro Mazzolini è stato poi condannato alla pena della prigionia di anni uno.