San Marino. Processo Buriani-Celli. La deposizione del Presidente BCSM avv. Catia Tomasetti (Seconda parte) – I RAPPORTI CON BURIANI

Continuiamo la pubblicazione della trascrizione da noi redatta della deposizione del Presidente Bcsm avv. Catia Tomasetti nell’udienza pubblica del 01.03.2023 nel processo Buriani-Celli.

COMMISSARIO SALDARELLI – Senta, i suoi rapporti con il commissario della legge Alberto Buriani, al di là poi di questo interrogatorio di cui ci ha riferito, se avete avuto degli incontri. Lei ha parlato di …

AVV. CATIA TOMASETTI – naturalmente io, la prima volta che vedo un Buriani è il maggio del 2019 perché vengo interrogata, e lì lo conosco. Dopo di che nel mio procedimento non ho avuto più occasione di incontrarlo fino al decreto di archiviazione che comunque mi è stato notificato. Ma, a un certo punto succede una cosa strana, in un periodo molto delicato per la Repubblica, perché dovevamo decidere cioè, Banca Centrale era chiamata ad autorizzare o meno la vendita di questa banca commissariata il 21 gennaio del 2019. Il tempo ultimo di scadenza per prendere qualunque decisione sulla sorte della banca era il 21 luglio 2019. E io ricevo a giugno un messaggio di Simone Celli, il 13 giugno 2019, dopo mesi che non lo sentivo perché io avevo sentito Celli tipo a gennaio e Celli mi dice che mi deve chiamare con urgenza. In quella, non sto a ripeterle tutta la storia perché non la voglio annoiare ma se vuole gliela ripeto, però sostanzialmente in quell’occasione Simone Celli mi fa capire che Buriani vorrebbe avere un rapporto con me per il bene del paese e che mi avrebbe cercata. Cosa che avviene, Buriani chiama in Banca Centrale. Io incontro Simone Celli il 18 giugno 2019 Buriani chiama il 24 giugno 2019 per fissare un incontro il 25 giugno 2019. Io però avevo già detto a Simone Celli che non volevo incontrare Buriani da sola perché ero indagata e mi sembrava inopportuno e poi, detto fra di noi, stavo anche facendo, la mia curva di apprendimento si stava impennando, quindi capivo… Mentre un anno prima molti fatti non li capivo, già nel 2019 avevo un po’ capito come giravano le cose e quindi non volevo assolutamente incontrare Buriani da sola e dissi che l’avrei incontrato con il direttore Ucci. Il 25 di giugno 2019 al mattino, io e Ucci incontriamo Buriani. Quel giorno è un giorno molto particolare perché noi, poche ore dopo, dovevamo incontrare Stratos. Anche lì, io non avrei dovuto incontrare Stratos perché quella era una decisione della vigilanza di banca Centrale, per lei non so commissario se lei ha familiarità con la nostra struttura ma la Banca Centrale di San Marino non è come Banca d’Italia. Banca d’Italia il Governatore è anche capo della vigilanza invece a San Marino c’è un sistema duale. Il capo della vigilanza è il direttore generale mentre io, come presidente, non posso occuparmi di vigilanza ma devo gestire il patrimonio della banca, Consiglio di amministrazione, la comunicazione, i rapporti esterni. Quindi io non dovevo entrare nella vicenda Stratos, tuttavia Simone Celli mi chiede di incontrarlo. Mi dice “Io li conosco “, gli dico “io non posso occuparmi di queste cose.” Mi dice “è un momento talmente duro per il paese, tu sei un’esperta in materia bancaria, incontrali mi interessa il tuo giudizio. Dopo questo incontro – non le voglio far troppa confusione però…

COMMISSARIO SALDARELLI – No no invece è importante perché il processo riguarda proprio questi fatti quindi lei deve essere più precisa possibile. Dica esattamente quali furono le parole di Simone Celli usate in questa conversazione prima che lei incontrasse il commissario della legge Buriani

AVV. CATIA TOMASETTI – Allora guardi, il 18 giugno 2019 Simone Celli viene da me in studio a Roma, abbiamo una lunga conversazione che gira attorno a tre argomenti. Il primo argomento sono i miei rapporti con la politica. Simone Celli mi dice: “Secondo me tu ti fidi delle persone sbagliate e dovresti avvicinarti di più a Nicola Renzi e Mario Venturini che all’epoca e forse tutt’ora è il capo di RF.”

COMMISSARIO SALDARELLI – Quando, mi scusi? il 18 giugno nel suo studio a Roma?

AVV. CATIA TOMASETTI – Il 18  giugno e si fa parte attiva e mi dice: “se vuoi organizzo io un incontro tra te, Nicola Renzi e Mario Venturini”. Io gli dico che parlo con tutti i partiti politici senza fare figli e figliastri. Quindi non ho nessun problema ad incontrare Renzi e Venturini, anzi. Il secondo argomento lui mi parla del processo, e mi parla in una maniera un po’ strana che mi spiazza. Lui praticamente prende un foglio e mi scrive la frase ”chiudere bene” o chiuso bene. A parte che io non riesco a leggere, non vedo da qui a li, e siccome il foglio era rivoltato dall’altra parte ad un certo punto è costretto ad avvicinarmelo e poi lo prende, lo piega e se lo mette in tasca. Quindi una modalità che obiettivamente mi spiazza, non mi era mai capitato nella vita. Mi fa capire in questa conversazione di avere informazioni sul mio procedimento ma di essere positivo sulla sua conclusione. E poi mi fa capire di essere una sorta di consulente in questa vendita di Banca Cis a Stratos e ci tiene ad un mio coinvolgimento….

COMMISSARIO SALDARELLI – Scusi, il collegamento con la vicenda penale lo fece esplicitamente Celli? O lo dedusse lei?

AVV. CATIA TOMASETTI – No, no lo fece esplicitamente, noi parlammo del procedimento penale però ad un certo punto lui mentre parlavamo …

COMMISSARIO SALDARELLI – E che cosa diceste del procedimento penale, se lo ricorda?

AVV. CATIA TOMASETTI – In generale, no. Niente di rilevante, l’aspetto più rilevante fu questa del foglio. Mi sembra gli chiesi se avesse novità. Io gli avevo scritto il 19 aprile 2019 chiedendogli se poteva presentarsi spontaneamente a rendere testimonianza perchè lui conosceva benissimo la vicenda Gozi e quindi io pensavo che la sua testimonianza spontanea facesse chiudere questo fascicolo in fretta. E lui mi aveva risposto con un messaggino dicendo: ”guarda ho proprio contattato il magistrato e mi ha preso quasi a maleparole e mi convocherà se e quando lo riterrà opportuno”. Quindi, forse, gli chiese un aggiornamento, non so. Oggettivamente non mi ricordo il contenuto ma non era niente di rilevante e che potesse colpirmi, ecco. Quello che mi colpi … lui mi disse di stare tranquilla e cercava di passarmi delle notizie positive. Però io da quell’incontro usci, invece, turbata perchè la consecutio temporum della discussione era che in un momento molto delicato, dove noi tutti i giorni eravamo oggetto di attacco e quant’altro per questa vendita Stratos, il mio procedimento abbinato a Stratos non mi piaceva. Ebbi un’ulteriore conferma di questo anomalo collegamento perchè il 19 giugno 2019 subito l’avvocato di Stratos, la mattina, … io finisco l’incontro il 18 giugno la sera verso le 21,30, la mattina dopo, quindi il 19 giugno 2019, verso la 10 della mattina la mia segreteria a San Marino mi scrive dicendo che aveva chiamato l’avvocato di Stratos per un incontro con lei. Allora questa cosa, considerato che io non sono nella vigilanza può averlo fatto solo se Celli può aver comunicato a questo avvocato che io fossi disponibile all’incontro. Poi se vede c’è uno scambio dove io dico che non volevo incontrarla da sola.

COMMISSARIO SALDARELLI – Perché lei durante la conversazione con Celli manifestò la sua disponibilità ad incontrare Stratos? 

AVV. CATIA TOMASETTI – Si io all’inizio gli dissi di no, in quanto non facendo vigilanza non era opportuno. No lui mi disse: ”no tu sei esperta, almeno … io le ho incontrate e a me sembrano persone molto serie, vieni anche tu così ho anche un tuo giudizio”. Io gli dissi, dopo questo tergiversare si, no, si no: ”Guarda se viene fatto all’interno di un incontro istituzionale va bene sennò …” Poi li incontro con Eva Guidi che è il nuovo segretario alle Finanze nell’ambito di un incontro istituzionale. Subito la Chiara Taddei che era l’avvocato di Stratos manda subito questa mail e viene fissato un incontro per il 25 giugno 2019 e quello stesso giorno io dovevo incontrare Buriani al mattino e Stratos nel pomeriggio. Però il 24 giugno 2019 escono delle notizie sulla stampa, incomincia un gran battage mediatico dove in sostanza Stratos dice che ci sarà questo incontro in Banca Centrale e che avrebbero salvato la banca ed i posti di lavoro a San Marino. Io mi irrito moltissimo per questa cosa ed annullo l’incontro. Chiedo che venga annullato e faccio passare il messaggio a Chiara Taddei che la vigilanza di Banca Centrale deve lavorare nell’assoluta serenità e che questo battage pubblicitario e questa pressione fatta con i sindacati, cioè usando gli argomenti … solo Stratos può salvare i posti di lavoro non avrebbe garantito la serenità decisionale e quindi annullo questo incontro, però lo annullo poche ore prima. Quindi Buriani quando chiama il 24 giugno 2019 posso pensare che sapesse di questo incontro, adesso collegando le date, ma non sapeva che lo avessi annullato. Comunque quel giorno è un dato di fatto che avrei dovuto parlare, nella stessa giornata, con Buriani e subito dopo con Stratos. Lei mi chiede quando incontro Buriani e la seconda volta, dopo il mio interrogatorio, è stato il 25 giugno 2019.

COMMISSARIO SALDARELLI – Ecco che cosa le disse il Commissario della Legge Buriani?

AVV. CATIA TOMASETTI – Guardi fu un incontro molto strano. Innanzitutto io ci andai con Giuseppe Ucci. Ed il Commissario Buriani disse che ci doveva parlare di una questione che non ci aveva ancora mai parlato. Siamo arrivati e lui ci parlò del caso SIRI, ed era un atteggiamento che paternalistico. Cioè ci diceva: ”guardate sta per arrivare una rogatoria abbastanza importante”. Poi effettivamente arrivò e ”avete fatto per bene? perchè potreste trovarvi in imbarazzo”. Come per dire, attenzione se non avete vigilato e non avete fatto le cose bene sarete messi in imbarazzo. Quindi letto da fuori poteva sembrare un gesto di cortesia istituzionale cioè state attenti, così. In realtà può essere letto così dall’uomo della strada. Per chi fa il nostro lavoro e fa l’autorità di vigilanza o il presidente di Banca Centrale noi lo leggemmo nel senso opposto. Nel senso che uno, le rogatorie internazionali non vengono annunciate. Quando arrivano, arrivano e noi immediatamente le processiamo. Due, noi non avevamo niente da temere, tant’è che gli diciamo che in realtà questa indagine è nata dall’AIF, che poi porterà ad una rogatoria internazionale quindi noi sicuramente non avevamo nulla da rimproverarci. Però io rimasi stupita e chiesi a Buriani, perchè poi io non capivo cosa c’entrasse lui con il caso Siri perchè era noto che lui non fosse più un giudice inquirente, ed io gli dissi: ”ma scusi lei è il giudice del fascicolo quello che indaga su Siri?” e lui mi disse: ”No, però io da tanti anni che faccio questo mestiere ed io dentro il tribunale so tutto”. Quando siamo usciti con Ucci commentammo questo passaggio che non fosse un messaggio così rassicurante. Il giudice che ti indaga e dice io so tutto. Però, a parte il caso Siri, parlò prevalentemente lui e ci fece una filippica perchè secondo lui gli imprenditori non devono fare i banchieri. Noi abbozzammo e ce ne andammo. Usciti di li ci guardammo in faccia e chiedemmo che cosa ci doveva dire davvero?

COMMISSARIO SALDARELLI – Al di là del procedimento SIRI non ci furono riferimenti ad altri procedimenti penali pendenti? 

AVV. CATIA TOMASETTI – Zero

COMMISSARIO SALDARELLI – Riferimento ad atti istruttori compiuti che qualche altro giudice avrebbe dovuto compiere? 

AVV. CATIA TOMASETTI – Solo SIRI

COMMISSARIO SALDARELLI – Vi intratteneste almeno per quanto tempo a parlare con il commissario Buriani?

AVV. CATIA TOMASETTI – Poco perchè noi eravamo andati a parlare, a memoria credo alle 9 del mattino, perchè Ucci quel giorno non poteva stare a San Marino perchè aveva delle assemblee totalitarie per un qualche incarico a Ferrara, quindi Ucci assolutamente doveva partire per Ferrara. Quindi saremmo stati un’ora, e quando siamo usciti si siamo pure bevuti il caffè quindi.. saremmo stati una quarantina di minuti.

COMMISSARIO SALDARELLI – Un’ora è tanto, si possono dire tante cose in un’ora. Quindi, le chiedo uno sforzo di memoria in questo senso. Quindi se …

AVV. CATIA TOMASETTI – Guardi, secondo me più di mezz’ora non siamo stati. Comunque parlò prevalentemente lui e ci fece questi discorsi sul mondo bancario sammarinese. Si figuri io facevo il presidente e l’altro faceva il capo della vigilanza noi sul mondo finanziario sammarinese possiamo solo sorridere e già siamo … rischiamo il reato per rivelazione di segreto d’ufficio. … Quindi durò una mezz’ora prima che ripartisse.

COMMISSARIO SALDARELLI – Qual era l’idea che voleva trasmettervi? Da queste parole voi che messaggio avete percepito?

AVV. CATIA TOMASETTI – Guardi, sarò franca, noi siamo usciti da li ci siamo guardati ed abbiamo detto: ”ma perchè ci voleva parlare? Cioè… con il senno di poi.. io ho elaborato mille volte. Ma perchè ci voleva parlare? (…) A noi l’impressione che avemmo li è che facesse riferimento a BAC. Perchè il caso SIRI riguardava BAC, si può dire perchè è pubblico, e siccome BAC è di proprietà di un imprenditore … però le dico volò talmente alto …che non capimmo che cosa ci volesse dire. Detto questo … in teoria io sarei dovuta andare li da sola. In principio sulla richiesta che mi venne formulata, forse da sola avrebbe avuto un altro esito. Dopodiché io non incontrai più il commissario Buriani benché lui, invece, cercò altri incontri. Solo che al secondo incontro, del 2 luglio 2019, andò solo Ucci. Io non andai, e non volli più andare dopo quell’incontro, anche perchè …. sinceramente … mi sentivo molto a disagio. Eppoi quell’incontro era stato talmente inutile .. e mi dicevo ma perchè io che sono indagata, devo incontrare uno che mi sta indagando per niente … cioè non c’è un tema davvero cogente per cui lo devo incontrare. Le funzioni tecniche della banca le svolge Ucci, che lo può incontrare tranquillamente, io mi astengo da questo incontro. Per cui mi rifiutai due volte a nuovi incontri con Buriani fino a che il 5 luglio 2019 Celli tornò da me in Banca Centrale e mi mostrò di sapere che non avevo voluto incontrare Buriani e mi disse che sbagliavo, questo me lo ricordo benissimo, che Buriani avesse verso di me una mano tesa, che Buriani era come preoccupato per il bene del paese, che noi dovevamo unire le forze … e che lui avesse una mano tesa…Mi sfinì per un’ora su questo argomento. Proprio per questo motivo promisi che il lunedì avrei chiamato Buriani per un fissare un appuntamento, poi ci rimuginai tutto il weekend … la mia impressione è che mi stesse facendo delle pressioni per la banca, quindi decisi di non incontrarlo. Poi dissi a me stessa: ”adesso ho due settimane davanti, da qui al 21 per decidere le sorti di Banca Cis. Se davvero lui ha una cosa importante da dirmi o vuole la collaborazione con me mi può chiamare dopo Banca Cis, dopo che questa questione sarà risolta..

COMMISSARIO SALDARELLI – Però mi scusi Celli in questo incontro del 5 luglio fece riferimento alla vicenda Stratos? o no?

AVV. CATIA TOMASETTI – Si, si, si. Assolutamente si.

COMMISSARIO SALDARELLI – Come mise in relazione le richieste del Commissario Buriani con la vicenda Stratos? Le mise in relazione o no? 

AVV. CATIA TOMASETTI – Allora, lui innanzitutto venne per Banca Stratos. Aveva fissato un appuntamento e venne. Era molto seccato, anche il 5 Luglio noi avevamo una riunione con Banca Stratos alle 15 e Celli venne verso le 18-18,30. Notare che tutti gli appuntamenti che mi dava Buriani cascavano sempre nelle stesse date in cui avevamo appuntamenti con Stratos per Banca Cis. C’era anche questa strana coincidenza temporale e anche Celli veniva. Però Celli venne ed era molto arrabbiato e teso. Disse che l’incontro era andato molto male. Io rimasi interdetta perchè l’incontro era alle 15 ed era finito da poco. Io gli dissi: ”guarda non so chi ti abbia riferito che l’incontro sia andato male, a me sembra di no”

COMMISSARIO SALDARELLI – L’incontro tra chi era avvenuto? Mi scusi…

AVV. CATIA TOMASETTI – All’incontro c’ero io, mi sembra Eva Guidi e poi c’era la vigilanza di Banca Centrale. C’era poi Stratos con i loro legali. L’oggetto di questo incontro che si dibatteva da un po’ era che Stratos doveva darci delle evidenze di solidità finanziaria che non ci stava dando, quindi durante quell’incontro spiegammo perchè che ci servivano ancora queste evidenze. Però mi sembrò che fosse stato un incontro costruttivo, nel senso che Stratos avesse capito che ci servivano questi documenti o in assenza si dovevano ritirare. Invece Celli era molto nervoso. Io lo tranquillizzai, senza entrare nei dettagli, dicendo che l’incontro è stato costruttivo e ci eravamo spiegati su cosa volevamo. A quel punto mi disse che non rispondi e non accetti gli incontri con Buriani e quindi se lei mi chiede: ”Le disse Celli o vendi la banca o accetti e dai l’autorizzazione a vendere a Stratos oppure Buriani non ti archivia! Sicuramente non mi fece un discorso così esplicito ma anche una persona di media intelligenza i puntini li metteva in fila..”

Fine parte seconda