San Marino. Processo Conto Mazzini, ecco che cosa è successo nella seduta odierna (17.11.2020)

Commissario della Legge Prof. Caprioli

Seduta movimentata quella, svoltasi in mattinata al Teatro Concordia, convocata per l’appello del “Conto Mazzini”. In apertura di seduta il Prof. Caprioli, giudice di appello incaricato, era chiamato a esprimersi su una serie di istanze – presentate dalle varie difese – in materia di nullità del procedimento e di acquisizione di atti. In particolar modo le difese hanno posto l’accento sull’acquisizione agli atti della relazione della commissione d’inchiesta su Banca Cis. Ritenuta, a dette delle difese, contenenti informazioni che impattano sul processo soprattutto per i rapporti emersi tra il Commissario della Legge Buriani (che è stato alla guida del pool inquirente) l’ingegner Grandoni e i suoi sodali. Le difese avevano, inoltre, chiesto anche di audire il Segretario di Stato Roberto Ciavatta. Alla base dell’istanza il suo intervento in Consiglio durante il dibattito sulla relazione della commissione d’inchiesta. Ciavatta in quell’occasione aveva parlato dei suoi rapporti col commissario della legge Buriani precisando che li interruppe nell’aprile del 2016 quando il magistrato gli suggerì di entrare nella compagine di governo di Adesso.sm, riferendogli inoltre che su Grandoni non c’erano elementi. Le difese chiedono anche di acquisire agli atti tutta la documentazione sottostante la relazione, i verbali delle testimonianze ed inoltre vorrebbero escutere l’ex direttore del Cis Daniele Guidi, il suo vice Emilio Giannatti e Federico D’Addario. In apertura di udienza il Prof. Caprioli, senza dare, come preannunciato, la parola ai difensori, ha letto un dispositivo in cui ha dato risposta rispetto alle richieste avanzate in cui, pur rilevando in particolare il peso e la rilevanza di quanto emerso nella relazione su Banca CIS, accoglieva la richiesta di acquisire la relazione limitatamente a quanto letto in aula Consigliare e quanto pubblicato su tutti i mezzi di informazione. In sintesi, per intenderci, con i famosi OMISSISIS come nel caso in cui – sempre secondo a quanto emerso dalla relazione – si parla presumibilmente di ciò che avvenne qualche giorno prima, nel giugno del 2014, “dell’arresto di OMISSIS” (Claudio Podeschi, ndr – unico uomo arrestato in quei giorni). Quanto alla richiesta di sentire nel contraddittorio delle parti Ciavatta e di acquisire le denunce che lo stesso ha dichiarato di aver sporto a suo tempo in tribunale e tutte archiviate – come confermato anche nel comunicato stampa inviato la scorsa settimana alla nostra testata – sulle gravi condotte poste in essere del Commissario Buriani ha disposto esclusivamente l’acquisizione dell’intervento reso in aula consiliare dal Segretario Ciavatta lo scorso 29 ottobre. Letta tale ordinanza il Giudice aveva disposto che si proseguisse con i lavori dando la parola alla parte civile per rassegnare le proprie conclusioni ma quella decisione è stata immediatamente e unanimemente contestata dalle difese degli imputati che hanno rilevato come acquisire solo una minima parte – peraltro già nota – di quanto emerso renderebbe “monca” sia la discussione che la conseguente decisione; se si vuole fare luce su quanto avvenuto lo si deve fare subito e pienamente. Non si può discutere – è stato detto – delle malefatte di Buriani nella gestione del Conto Mazzini senza conoscere completamente la relazione su banca CIS ed i relativi verbali. Caprioli, a quel punto, con una mossa spiazzante, si è preso un termine per rifletterci su ed eventualmente ritornare sui propri passi rinviando la questione al prossimo 24 novembre. Dall’udienza di oggi si palesa per l’ennesima volta la delicatezza e la gravità del compito assegnato al Giudice Caprioli chiamato, da Torino, a giudicare sul processo a più calda temperatura politica che si sia mai svolto in Repubblica. I continui stop and go cui ci sta abituando, uniti anche alla emersione di evidenze attribuibili al capo del pool che ha condotto le indagini, testimoniano quanto sia necessario ricercare equilibrio, imparzialità di giudizio e equidistanza. Cosa non facile alla luce di quanto avvenuto negli ultimi anni nei corridoi del Tribunale. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.

To be continued…