Il commercialista Franco Botteghi mediò, con Gian Luca Bruscoli e Giuseppe Roberti, l’acquisto da parte di Banca Commerciale della società allora nominata “Industria, Finanza ed impresa”, che avrebbe dovuto sostituire l’operatività di Finproject.
Una deposizione interessante per capire quando Roberti cessò ogni legame con BCS e con San Marino e per quali motivazioni. Botteghi, cui Bruscoli offrì l’acquisto delle quote di Roberti divenuto nel frattempo un personaggio scomodo per BCS, ebbe con entrambi un rapporto burrascoso tanto che il compromesso culminò in una denuncia per truffa. Preciso su tempistica e stato d’animo “non ho più visto Roberti da maggio- giugno del 2011” e sullo stato d’animo “si sfogò perché si era sentito tradito da amici”, Botteghi è invece vago sulle motivazioni dell’estromissione.
E quando gli viene ricordato il dossieraggio Carrirolo, ed una conversazione in particolare che ebbe con l’imprenditore veneto in cui per giustificare l’allontanamento di Roberti vennero tirati in ballo gli ex segretari Podeschi e Mularoni, prende le distanze: “probabilmente ne venni a conoscenza dopo”. Frequentava Carrirolo perché quest’ultimo spendeva il nome di Bruscoli, con cui Botteghi cessò ogni rapporto nel 2012. Ed è proprio sulle date che insistono le difese, come è comprensibile in un processo in cui oltre al riciclaggio viene contestata l’associazione a delinquere. Sara Bucci, Rtv San Marino