San Marino. Processo Fasea. Sentito l’ ex dipendente della ditta Beccari, il Sig. Manzi Mirkare

Schermata 2014-03-13 alle 12.56.45Ripreso oggi il Processo alla Fasea. Vengano sentiti diversi testimoni quest’oggi del Processo Fasea.
La parte civile si oppone all’ammissioni di documenti relativi alle due consulenze di parte, ritenendo tardiva la richiesta. Non si oppone invece all’ammissione della piantina predisposta dall’azienda di stato e dall’escussione di Amici in quanto utile all’accertamento dei fatti.
Il Procuratore del Fisco ricordando che in occasione della prima udienza si era comunque riservato di avanzare ulteriore richieste. chiede che siano accolte le richieste della difesa dell’imputata anche tenuto conto della complessità della vicenda.
Il Commissario della Legge accoglie le richieste della difesa, ammette la documentazione prodotto così come la testimonianza di Amici. ricorda inoltre che nel corso della presente udienza si approfondiranno i vari punti del capo di imputazione ad esclusione del settimo.
Si escutono i testimoni.
Manzi Mirkare (ex dipendente Beccari). Sono stato sentito il 18.10.2011 e confermo le mie dichiarazioni date alla Gendarmeria.
Ricordai all’amministrazione come sarebbe avvenuto lo smaltimento dei rifiuti, iniziavamo prima dai non pericolosi e poi dai pericolosi.
Iniziammo dal 2009 e in quel momento San Marino non aveva normative al riguardo. Fu una mia decisione di eseguire lo smaltimento in questo modo.
Ne parlai con la società. Era più semplice portare via i non pericolosi.
Vennero fatti più sopralluoghi presso Fasea anche assieme all’Amministratore Beccari Riccardo. Visionammo tutta l’area della Fasea e ci diedero incarico di smaltire diversi tipi di materiali (è stato fatto un piano organizzativo e si era iniziato dai non pericolosi).
Mi ricordo di un ”alone” presente nel piazzale della Fasea, ma era solidificato.
Vi erano contenitori non a norma (a livello di trasporto) contenenti diversi liquidi anche mischiati tra loro e residui di liquidi non identificabili. Se si fosse deciso il trasporto vi sarebbero stati diversi problemi, di adr e di etichettatura ad esempio. Non sindacavamo su come Fasea tenesse i liquidi. Tutti i rifiuti liquidi erano da ricatalogare e suddividerli.
E’ il produttore che provvede all’analisi dei prodotti, qualora non siano catalogati e si riesce a capire che cosa sia.
Avv.Gerace (parte civile). Chiedo che venga sottoposto al test una fotografia del dipartimento di prevenzione. In particolare nei fusti alla pag. 53 lo sa che cosa era contenuto nei cuboplast?
Manzi. Non lo so, dato che non sono stati fatti degli elenchi dei rifiuti. A noi non interessava il numero dei contenitori ma il quantitativo dei liquidi. Abbiamo smaltito dei prodotti liquidi di scarto all’interno di quei coboplast che non erano materie prime per la Fasea.
Alcuni fusti, sottoposti alle intemperie, potevano rompersi e far fuoriuscire il liquido contenente, e comunque li abbiamo controllati quando li abbiamo caricati sul camion.
Quelli che noi ritenevamo critici li abbiamo travasati. Saranno stati 25-30 contenitori travasati, di cui 5-6 a rischio rottura ma non so dire dove si trovassero. Non c’erano state delle rotture. Nel travaso abbiamo fatto uno sversamento, perché i fusti erano al limite di rottura. Nel fare questa operazione, alcuni fusti si sono rotti e hanno sversato materiali chimici. Eravamo sempre dove c’è la macchia nera nel piazzale a monte.
Ho iniziato a lavorare da Beccari nel 2006 e per me era stata la prima volta che sono entrato in Fasea.
Non ho visto dei fusti dove il liquido fuori usciva. Ho visto che c’erano diversi fusti in giro nella proprietà, poi non ho visto contaminazioni del suolo. Il travaso è avvenuto in zona esterna vicino alla tettoia.
Non tutti i fusti erano etichettati. In alcuni non si sapeva che cosa c’era dentro. E’ la Fasea che ha fatto fare le analisi chimiche dal laboratorio Arca. Non ho visto fuoriuscire liquidi da questi bidoni. Mi diceva la Fasea cosa smaltire o meno, non viceversa noi a dire che cosa smaltire. Questi bidoni era posizionati sopra la ghiaia.
Nel 2010 abbiamo avuto il mandato di smaltire anche i rifiuti speciali. La loro intenzione era quello di smaltire tutto, anche i rifiuti speciali.
Ho iniziato a lavorare della Beccari dal 2006. Fino al 2007-inizio 2008 inviavamo oltre confine qualsiasi tipologia di rifiuto. Ad inizio 2008 abbiamo avuto delle prime complicazioni in senso normativo. Ci dissero che potevamo fare lo smaltimento solo se avevamo uno stoccaggio. Noi invece lasciavamo il pericoloso dal prodotto. Ad inizio 2009 si incominciava a pensare di creare strutture che potessero confrontarsi con la realtà italiana. Fu la Segreteria del Territorio ad interessarsi di creare delle procedure, delle unità operative. Venivamo trattati come stato extracee. Poi iniziarono anche a San Marino dei siti di stoccaggio del materiale pericoloso. Poi sono incominciare le prime procedure (notifiche). La prima fu quella dell’azienda poi vennero le nostre.
Fino a marzo 2009 era quasi impossibile inviarli oltre confine, ma si poteva stoccare solo nei siti predisposti.
Non ci dovevamo occupare anche di Eternit. Erano in un’area marginale nell’area alta dietro dove c’erano delle cisterne.
Ce n’era una parte che era nell’area esterna a monte ed un’altra in un’altra zona. Noi ci occupiamo solo del trasporto, eventuale, di eternit.