Ieri mattina si è celebrata, presso il Tribunale unico di San Marino, la seconda udienza del processo per riciclaggio a Gatti e Galassi. Ecco che cosa ha detto l’avv. Filippo Cocco della difesa Gatti:
”Parte dei capi di imputazione risultano a nostro modo di vedere già prescritte, chiederei quindi di stralciare ed archiviare quelli già prescritti e procedere per quelli che si può procedere. (…)
Penso che non ci sia piu’ dubbi anche nella Repubblica di San Marino che il reato di riciclaggio sia un reato istantaneo ad effetti permanenti e non un reato permanente, almeno noi la intendiamo così questa discussione che vogliamo fare con lei ai fini del calcolo del tempo di prescrizione di questi reati. Dove per reati istantanei ad effetti permanenti intendiamo, appunto, che il perdurare nel tempo dell’evento lesivo è conseguenza di una condotta originaria da parte dell’agente ma non dura nel tempo per effetto perdurante della condotta. Facciamo un esempio che è quello dell’omicidio: gli effetti della condotta dell’omicidio permangono nel tempo come gli effetti lesivi ma la condotta si è consumata nel tempo in cui si è consumato quel reato. Differente se fosse un reato permanente, cioè che ha una cessazione oggettiva della permanenza cioè quando viene meno l’elemento lesivo cessa la permanenza o una cessazione soggettiva della permanenza che cessa quando cessa la condotta dell’agente.
Partendo da questo e venendo al ns. capo di imputazione abbiamo 4 ipotesi su 4 tipologie di operazioni che assertamente si attribuiscono a Gatti relativamente a dei libretti al portatore.’‘
Tutte le ipotesi di reato (4) risultano prescritte in un periodo che va dal 2006 al 2008 quindi ben 7-9 prima dell’apertura del procedimento ad opera del Commissario della Legge Alberto Buriani. Di fatto tutti i reati contestati a Gabriele Gatti, ed anche a Clelio Galassi, erano già prescritti da tempo. Molto prima che Buriani ponesse la sua attenzione su questi fatti e disponesse l’arresto di Gabriele Gatti. (2015)
Continuiamo a leggere che cosa ha poi detto in udienza l’avv. Cocco: ”Ora, però, mi viene da richiamare un documento agli atti di questo fascicolo e mi riferisco all’aff. 1363 e seguenti. E’ un affogliato molto strano e le chiedo di prenderlo perchè oltre ad essere molto strano, poi le servirà per le movimentazioni di tutti i conti correnti. Questa è la prima relazione che deposita alla Polizia Giudiziaria e viene depositata il 16.10.2015, lo stesso giorno che viene sottoscritto il mandato di arresto. In questa fantastica giornata lavorativa, il magistrato inquirente (Buriani ndr) riceve una lunga relazione, la legge, la valuta e nello stesso giorno scrive il mandato di arresto, un po’ frettoloso perchè dimentica gran parte delle condotte che sono scritte in questa relazione perchè, come abbiamo detto, nel capo di imputazione si parla di queste 4 operazioni di libretti, ma in questa lunga operazione di Polizia Giudiziaria, e se avremo modo di sentire l’ispettore Paolo Francioni saremo molto curiosi di chiederlo, si parla una molteplicità di libretti (non riferiti a Gatti ndr) che sono quelli, per intenderci che stanno nelle pagine 1378 e seguenti, dove si parla di un libretto denominato ROVERETA TRIS acceso da MARINO GRANDONI, 4 libretti estinti in pari data dallo stesso Grandoni e determinano l’apertura di un libretto denominato ROVERETA BIS. Questi libretti vengono aperti e chiusi presso due banche, cioè la BANCA CIS e la BAC. Su tutti questi libretti, con tema caccia dato che si chiamano Canarino, Tordo ecc.ecc. si dice che la BANCA NON E’ IN GRADO DI REPERIRE LA PERTINENTE DOCUMENTAZIONE DI DETTAGLIO ED INDICARE I NOMINATIVI DI CHI HA ACCESO ED ESTINTO I RAPPORTI.
Caspita!
Il libretto denominato al portatore successivo risulta acceso da ZONZINI STELLA e sul modulo di accensione del rapporto la signora ZONZINI viene indicata come SEGRETARIA DI MARINO GRANDONI. BANCA CIS non è in grado di determinare il nominativo che ha posto all’incasso tale libretto.
LIBRETTO UGO BASSI. Banca Cis non è stata in grado di indicare il nominativo di chi ha posto il libretto all’incasso.
In merito al libretto neppure la BAC è stata in grado di reperire pertinente documentazione di dettaglio ed indicare i nominativi che ha posto all’incasso.
A fronte ad una relazione di questo tipo di procede all’arresto di Gatti, dimenticando che all’aff. 1370 la POLIZIA GIUDIZIARIA che ha fatto le indagini finanziarie scrive: Per quanto riguarda il LIBRETTO SERENA la Bac non è stata in grado di reperire la pertinente documentazione di dettaglio ed indicare il nominativo di chi lo ha acceso. Si osserva che sul libretto sono apposte delle note relative ad un versamento.
Lettera F, la piu’ bella di questa relazione, viene registrato il versamento in contanti su questo libretto di 85.900.000 di lire. Esecutore non identificabile. APPARENTEMENTE SEMBRA CHE LA FIRMA DI GATTI GABRIELE SIA STATA INSCENATA. C’è scritto così, lo scrive la Polizia, tant’è che la firma di Gatti Gabriele sulla contabile dell’estinzione di un libretto denominato 91 appare anch’essa inscenata.
Ed andiamo avanti per diverse pagine dove si narra, per diverse pagine, di libretti al portatore che finiscono in banca dove nessuno sa chi li ha aperti, chi li ha chiusi, chi ha inscenato firme di altri. In pari data il pensiero del Commissario inquirente Alberto Buriani è quello di scrivere, in pari data, il mandato di arresto nei confronti di Gabriele Gatti dimenticandosi di tutto il resto, e stiamo parlando di reati che erano già prescritti da 8 anni.
PER NOI SAREBBE STATO PIU’ OPPORTUNO ANDARE IN BANCA ANZICHE’ ANDARE A CASA DI GATTI.”
Fine prima parte.