
PARTE DICIASSETTESIMA
Ed allora perchè siamo qui? Non possiamo dire che siamo qui perchè, e qui lo Stato si deve approcciare a questo processo con un po’ di vergogna, non vogliamo dire che questo processo non ha più senso come non l’aveva anche se ha avuto senso quando l’hanno fatto ovvero quando doveva raggiungere delle finalità diverse. Gabriele Gatti si è fatto sei mesi di carcere, se vuole chiederà il risarcimento per essere stato assolto (archiviato ndr) per quei sei mesi. E poi niente altro, non si poteva archiviare tutto ed hanno scaricato.
Anche con l’ultima fantomatica acquisizione dell’ultimo giorno, cioè quel famoso diario che non abbiamo capito se possiamo utilizzare o meno che viene scaricato in questo fascicolo senza sapere da chi viene e da dove viene. Li si parla di Libia, in quel diario, li si parla di viaggi in Libia di alcuni esponenti politici non della democrazia cristiana. Poi oggi si viene a citare questo cameo (il riferimento è al Pf che lo cita all’inizio del processo ndr) a gettare un po’ di fango per il tribunale dell’opinione pubblica.
Il Tribunale dell’opinione pubblica, quella volta a Gatti, lo ha già condannato. Quella volta.
Adesso lei dovrebbe, cortesemente, restituire giustizia a questa vicenda applicando la legge e basta anche in maniera abbastanza evidente e facile. Poi ciascuno si terrà le sue colpe per quello che è successo e Gatti le sue pene per quello che ha subito.
Qui non si deve fare altro che applicare la legge, qui c’è una tesi accusatoria che io reputo vergognosa. Una tesi accusatoria neanche minimamente dimostrata e smentita da una fiumana di prove negative documentali, che sono gli esiti delle perquisizioni, dei sequestri e di tutti i testimoni sentiti in quest’aula e per di più dai due soggetti che dovevano svolgere le indagini a cui il magistrato inquirente affida analisi e valutazioni. Francioni è venuto a dire che ha preso ed analizzato e non ha trovato nulla di rilevante in un’aula di tribunale. Idem l’AIF.
Questa è la conclusione di questo processo. Non ce n’è un’altra. Non ci sono vendette, non c’è nulla. E’ semplicemente il punto su una vicenda che non doveva iniziare ed è iniziata. E non si può, per non sconfessarla, oggi chiedere di aggravare ulteriormente i danni.
FINE TRASCRIZIONE INTERVENTO DELL’AVV. COCCO – DIFESA GATTI