San Marino. Processo Gendarme Mazzocchi. La testimonianza dell’imputato: ”La Baruca si lamentava di tutto. Per lei la frutta era marcia e il prosciutto aveva le lacrime di sangue”

prosciutto-crudo-parmaIl processo relativo al favoreggiamento del Gendarme Mazzocchi per aver passato, secondo le accuse, delle ricetrasmittenti a Claudio Podeschi entra nel vivo. Ecco la testimonianza più attesa ovvero la testimonianza dell’imputato, il gendarme Mazzocchi.
TESTIMONIANZA MAZZOCCHI
Mazzocchi: ”Non ho dato nessuna radiolina a Podeschi, ma solo un caricabatterie. Eravamo noi a tenere alimentatore e rasoio, ma Podeschi mi chiese solo l’alimentatore deduco che avesse a disposizione il rasoio. Non era normale tenere il rasoio, ma si valuta caso per caso ed il rasoio non si prestava ad atti autolesionisti. A maggior ragione il caricatore munito di filo non andrebbe dato al detenuto. In passato era capitato di farlo solo di giorno. Adr. Non so dire quale film vidi ma volevo segnalare quanto è successo mi hanno profondamente segnato e pertanto la mia lucidità e la mia memoria ne hanno risentito. ”
Giudice Felici: Quando c’è stata l’ispezione era a conoscenza che stessero cercando delle radiotrasmittenti?
Mazzocchi: No, avevo offerto anche un mio aiuto ai miei colleghi poliziotti. Non avevo la più pallida idea che fossi sospettato proprio io. Eravamo molto sorpresi. Comunque nei giorni dopo la sorpresa tra i colleghi fu grande. Si capi che stessero cercando qualcosa in carcere ma non sapevamo cosa. Hanno aperto anche il mio armadietto ed eravamo presenti io, Cavuoto ed un milite. La polizia mi fece aprire il mio armadietto ed iniziò a perquisire.
Giudice Felici: Il 28 Luglio eravate solo lei e Serra. Abbiamo visto dalle immagini che Podeschi parlava e gesticolava da solo. E’ normale questo?
Mazzocchi: ”Io stavo facendo un lavoro a computer. Cavuoto accidentalmente aveva cancellato un file (due anni di presenze di Raschi) e quindi non potevo controllare personalmente il detenuto. Poi le immagini che si vedono nel monitor sono piccolissime e quindi non riuscivo a vedere che cosa facesse con la testa Podeschi.”
Giudice Felici: ”E come mai non c’era nessuno con Podeschi quel 27 Luglio? Chi ha fatto il caffè?
Mazzocchi: ”Il 27 luglio fu il milite a chiedermi di fare il caffè per Podeschi. Dato che ero preso per quel lavoro di inserimento dei dati non mi sono preoccupato, allorché Podeschi ha terminato la bevanda, chi prestava la sorveglianza. Il documento elettronico è fatto per tutti i detenuti e non solo per Raschi.”
Parte Civile: ”Perché non avete caricato voi il rasoio?”
Mazzocchi: ”l’ho fatto senza pensare, gli ho dato il caricabatterie e basta. Mi sembrava una richiesta semplice. Non ho chiesto spiegazioni a Podeschi sul perché mi chiedeva l’alimentatore, ne ho pensato che mi desse il rasoio per caricarlo io.”
Parte Civile: ”Ci può spiegare i continui accessi alla cella della Baruca?”
Mazzocchi: ”La Baruca era molto pressante. Non gli andava mai bene niente. Nel caso specifico la frutta era guasta. Nella seconda volta mi ha richiamato per farmi vedere la frutta che non era guasta ma era solo leggermente battuta, ma non era guasta.”
Parte Civile: Ma la teneva dove non c’era la telecamera?
Mazzocchi: ‘‘Si nel comodino vicino al letto. Sono entrato 3 volte in una giornata (27 Luglio), nell’ultima volta sono andato a chiudere le finestre eppoi mi ha chiesto delle sigarette. Non c’era nessuna norma dove fosse vietato fumare. La Baruca in particolare era ”stufosa”, si lamentava molto ma è stata sempre al suo posto. Non ci ha mai aggredito ne insultato, ma si lamentava sempre. 
Il prosciutto aveva anche lacrime di sangue secondo lei. Si lamentava su tutto, era più lamentosa che cortese. 
Quel giorno non so perché erano strani. Addirittura Podeschi non voleva uscire per l’ora d’aria. Poi dato che mi ha detto che era giù gli ho portato un flaconcino di pappa reale.”
Procuratore del fisco. L’alimentatore aveva un filo, e com’era?
Mazzocchi: ”era lungo una 40ina di cm ed era avvolto e fermato con un elastico. Si trattava di un corpo unico.
Quando lo consegnai a Podeschi il filo era arrotolato al corpo dell’alimentatore. Me lo ha restituito come se non fosse stato usato. Potrebbe essere anche che non lo abbia utilizzato.”
Procuratore del Fisco: ”In quanto tempo si ricarica un rasoio?”
Mazzocchi: ”Non lo so, dipende dal tipo di rasoio o dell’alimentatore. Intercorse circa un’ora da quanto diedi il rasoio e da quando mi richiamò. Quando mi restituì l’alimentatore c’era anche Raschi.”
Procuratore del Fisco: ”Le è mai capitato di aver ripreso un milite non controllare Podeschi?”
Mazzocchi: ‘‘No, mai. Non ho mai visto un milite sottrarsi dalla vigilanza nell’ora d’aria. Non ho mai avuto la necessità di rimproverarlo”. Quando tornai con il caffè vidi il milite ma non mi accertai che lo controllasse o meno.
Avv. Selva: Lei l’unica cosa non ha detto è la prima visita alla Baruca della serata. Perché entrò dentro?
Mazzocchi: ”Perché all’inizio del turno del 1° agosto presi visione anche delle celle dei detenuti. Per vedere se andava tutto bene. Poi quel giorno c’era molta confusione nel parcheggio dei cacciatori.
Avv. Selva: ”Avete avuto un’ordine del Direttore Cavuoto di parlare con i detenuti?
Mazzocchi: ”All’inizio non parlavamo con loro. Il Direttore, giustificandosi sulla scorta delle lamentele pressanti dei detenuti e dei loro avvocati, ci disse di stare più dietro alle loro esigenze.
Avv. Selva: ”Podeschi lo ha aiutato nell’ottenimento di un terreno edificabile?
Mazzocchi: No assolutamente. Il mio geometra Augusto Valentini mi suggerì il modo per riuscire a costruire una casa in una zona industriale in un terreno in una mia proprietà.
Avv.Selva: ”Lei hai un debito di riconoscenza nei confronti di Podeschi e della Baruca”.
Mazzocchi: ”non ho alcun debito di riconoscenza nei confronti dei detenuti che non conoscevo”
Avv. Selva: ”Ha notato delle differenze dopo i suoi fatti nelle regole del carcere, nel suo periodo di permanenza in carcere?”
Mazzocchi: Ho avuto un trattamento di tortura secondo me. Sono stato chiuso 22 ore su 24 ore totali. Io sono stato proprio in isolamento, non parlavo con nessuno. Il trattamento in carcere è stato diverso per me rispetto a quello riservato a tutti gli altri detenuti che ho visto nella mia carriera. Non sempre, visto il numero dei detenuti – erano anche in 7 in un periodo – , sono riuscito ad uscire per la l’ora d’aria.
Io non mi occupo solo di carcere, come gendarme faccio anche le notifiche postali per le multe italiane. Non ho fatto sempre il gendarme. Prima ero occupato nella centrale del latte, poi guardia di rocca eppoi gendarmeria. Ho lavorato dapprima un po’ nel settore privato. Cmq sono dal 2000 circa in Gendarmeria. Sono stato distaccato in carcere dal 2007.
Avv. Selva. E’ vero che la sua è l’unica che è sempre videosorvegliata?
Muccioli. Si è vero, ma solo nel primo giorno. Poi sono stato spostato in un’altra dopo averlo chiesto. Non mi hanno giustificato questo comportamento.
Il commissario della Legge si riserva con separato decreto di aggiornare l’udienza per le conclusioni.