Nuova udienza stamane nel processo a Giovanni Costa, accusato di aver riciclato il soldi della truffa Sucato risalente agli anni ‘80 e difeso dagli avvocati Libero Mancuso e Achille Campagna.
Questa mattina è stata la volta dei funzionari della GEFIN, fiduciaria sammarinese, che nel lontano 1995 aveva ricevuto mandato di intestazione fiduciaria da Costa per le quote della COSTA COSTRUZIONI.
Sentito anche il Direttore dell’AIF.
Sul finale dell’udienza la difesa ha chiesto la citazione di due testimoni, fra cui Tullio Cannella -noto pentito e già teste nel processo Stato-mafia a Palermo- per chiarire che cosa potesse avere a che fare con denari illeciti il mandato alla GEFIN, che risale al 1995, non al 1990, anno in cui terminò il famoso “gioco” di Sucato.
Mandato sul quale, come dichiarato oggi dai testimoni, oltre tutto non transitò un Euro (o meglio una lira, data l’epoca).
Il gioco di Giovanni Sucato era uno schema-Ponzi in cui finirono coinvolti svariati risparmiatori siciliani e che finì fra omicidi e regolamenti di conti vari verso l’anno 89-90.
Il legame con San Marino sarebbe limitato ad un mandato in colonna per le azioni della società di Costa, azioni che -come più volte eccepito ormai- furono confiscate dall’Italia già nell’anno 2004, per cui, a detta della difesa, da quel momento in poi nessuna accusa può più avere alcun senso.
In effetti, un bene confiscato non può far parte di un mandato fiduciario, è quello che si legge proprio negli atti del fascicolo, precisamente in un parere della nota multinazionale della consulenza Ernst & Young, interpellata nel 2011 dalla fiduciaria SERVIZIO ITALIA per avere lumi sul comportamento da tenersi.
Il Commissario della Legge, Roberto Battaglino, ha accolto la prima richiesta di testimonianza dell’avv. Achille Campagna, per un ulteriore funzionario di GEFIN, mentre si è riservato sulla richiesta di testimonianza del pentito Cannella.
Ha poi fissato la prossima udienza che si terrà il prossimo 29 novembre 2017.