Estrapoliamo delle frase dell’arringa difensiva finale dell’Avv. Filippo Cocco del foro di Rimini: ”
”Certificati medici. Oggi ho sentito dire delle cose pazzesche sui certificati medici. I certificati medici soprattutto quelli della ASL non sono falsi. Io non ho visto – dice Cocco – querele di falso. Se è tutto finto perché non ci sono anche i medici qui al processo come imputati? Perché non li abbiamo sentiti? Visto che si tratta di diversi medici, di un’unita sanitaria locale, e di istituti privati, di perizie di parte e di controparte prima di risarcire il sinistro vuol dire che sono tutti d’accordo?
Quindi dovrà essere chiarito anche se un’unghia rotta c’è stata o non c’è stata! Se non c’è stata mettiamo sotto processo tutti i medici! Fatele le denunce, sentiamoli. Quindi altro che risultanze probatorie, oltre alle due confessioni delle quali ho già detto e sulle quali vorrei dire che il fatto che non siano state replicate davanti al Commissario della legge non mi interessa nulla. La genuinità delle confessioni avviene quando sei davanti alla polizia e come folgorato sulla strada di Damasco queste due personaggi con le frasi a verbale decidono spontaneamente di collaborare e dicono la stessa identica frase (?) ma va bene è prassi che si faccia copia incolla dei verbali, anche questo ho sentito dire. Cosa pensate che quando vanno davanti al commissario della legge dicono che non è vero? E’ quello il momento focale”. (…)