Il P.f. Roberto Cesarini è sicuro della colpevolezza del dottor Pietro Berti, almeno è quanto si intuisce dalla richiesta di condanna: 4 anni e 6 mesi di prigionia oltre all’interdizione per 5 anni.
In soldoni, se alla fine dell’intera vicenda cioè anche dopo l’appello questa richiesta dovesse restare la pena definitiva, Pietro Berti dopo una detenzione potrà chiedere l’affidamento ai servizi sociali quando gli resterà da scontare tre anni di detenzione.
Ieri le ultime battute del processo che ha visto il medico di base Pietro Berti sul banco degli imputati per alcune molestie sessuali ai danni di sue pazienti nel corso degli ultimi anni.
Undici giorni fa il medico è stato a lungo interrogato in Aula, ed ieri il processo è ripartito con le arringhe di parte civile e del procuratore del Fisco Roberto Cesarini e per un paio di ore dai suoi difensori che giovedì concluderanno i loro interventi. Poi la sentenza.
Pietro Berti fu arrestato il 22 gennaio scorso su ordine del commissario della legge, Laura Di Bona. Dipendente dell’Iss è in servizio come medico di base a Serravalle. Dopo una serie di esposti alla magistratura da parte di alcune pazienti, fu arrestato.
Il caso Berti sollevò un forte clamore, anche per la lunga detenzione preventiva: 37 giorni di carcere prima che gli fossero assegnati i domiciliari. Quei 37 giorni rappresentarono il record detentivo per San Marino fino a quando non entrarono ai Cappuccini Claudio Podeschi e Baruca Biljiana.
Quella di Pietro Berti fu una vicenda che sollevò perplessità anche per l’operato dell’Iss. L’Istituto, nonostante alcune denunce, infatti, provvide alla sospensione precauzionale del medico in ritardo.
La Tribuna