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  • San Marino. PROCESSO VERTICI BANCA CIS (pp.201/22 ex pp.377/19) – Parte2. Caso Mohamed Kaled Helmy Ahrned/Mohamed Ali Ashraf

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    San Marino. PROCESSO VERTICI BANCA CIS (pp.201/22 ex pp.377/19) – Parte1. Nomi eccellenti tra gli imputati. Scopri chi è imputato!

    Ecco le contestazioni e le accuse che sono rivolte agli imputati:

    I) Daniele GUIDI, Massimo MERLINO, Enzo BARBUCCI, Vincenzo FERRINI, Marco MICOCCI e Pier Paolo FABBRI (limitatamente, quest’ultimo, alle condotte di cui ai punti 1.3.1. Cosentino Antonio, 1.3.2. General Trade, 1.5. gruppo D ‘Addario, 1.6. gruppo Tincani e, per tali posizioni, limitatamente alle delibere assunte con la presenza di Fabbri), nelle loro sopraindicate qualità, per

    il misfatto di concorso in amministrazione infedele continuata ed aggravata dalla finalità di commettere i misfatti di false comunicazioni sociali di cui all’articolo 316 del codice penale, ostacolo alla vigilanza di cui all’articolo 140 della legge n. 165/2005 (di cui ai successivi capi II e III), truffa aggravata di cui all’articolo 204, commi primo e terzo del codice penale (di cui al procedimento penale n. 482/RNR/2019), prevista e punita dagli articoli SO, 73, 90, primo Colma lettera a) e 198 del codice penale perché, in concorso tra loro e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, per procurare a terzi vantaggi (consistenti nel far ottenere credito a soggetti privi del relativo merito ed evitare di riclassificare a sofferenza le posizioni alterando fraudolentemente le relative componenti di bilancio e delle relative segnalazioni contabili), a danno del patrimonio amministrato di Banca CIS, disponevano e/o autorizzavano e/o ratificavano l’erogazione di credito in violazione delle regole e delle procedure di sana e prudente gestione e delle norme relative alla gestione del rischio di credito.

    In particolare, come meglio descritto nelle singole operazioni sotto riportate (dal punto 1.1 al punto .1.7),

    concedevano credito in assenza di un’adeguata istruttoria e in assenza di adeguate (ovvero solo apparenti) garanzie di merito creditizio e di capacità di rimborso del cliente;

    sostenevano esposizioni critiche omettendo tempestive azioni di recupero a tutela del patrimonio« amministrato della Banca nei confronti dei debitori;

    consentivano operazioni che risultavano indebitamente a vantaggio dei beneficiari e contrarie all’interesse della Banca, quali sconfinamenti di contro corrente su posizioni per nulla affidate, ovvero affidate per importi inferiori, oppure affidate solo in seguito al generarsi dello scoperto; accordavano piani di rientro a lunghissimo termine a soggetti ad elevata aleatorietà e rischi, dunque palesemente dilatori di un obiettivo esame del credito;

    deliberavano piani di rientro di posizioni debitorie e/o ristrutturazioni insostenibili a fronte delle oggettive condizioni patrimoniali e reddituali dei debitori, anche con accettazione di documentazione di dubbia attendibilità. In particolare:

    1.1)Mohamed Kaled Helmy Ahrned (NDG 50400/6) a favore del cittadino egiziano Mohamed Kaled Helmy Ahmed veniva concesso un affidamento per l’acquisto di una porzione di terreno in località Giza (Egitto) di proprietà di un altro cliente beneficiario di erogazione di credito da parte della Banca, Mohamed Ali Ashraf, senza un’adeguata istruttoria circa le disponibilità patrimoniali del cliente (1) e senza accertarsi dell’effettiva intestazione in capo al debitore Mohamed Kaled Helmy della proprietà del terreno acquistato. Operazione che si rivelava funzionale a consentire la diminuzione dell’esposizione di Mohamed Ali Ashraf, soggetto già destinatario di rilievi critici da parte di Banca Centrale in occasione dell’ispezione del 2015-2016 (2), per farlo rientrare entro i limiti dei cosiddetti «grandi rischi”. Segnatamente: – il C.d.A. del 30 marzo 2017 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini), dopo aver udito i riferimenti dell’Amministratore Delegato/Direttore Generale (3); e aver visionato la scheda PEF, autorizzava la concessione dì un affidamento a Mohamed Kaled Helmy Ahmed fino ad un massimale di 3.300.000 euro per l’acquisto di un’area di terreno in località Giza (Egitto) di proprietà di Mohamed Ali Ashraf, con mantenimento di ipoteca di primo grado in favore di Banca CIS una volta perfezionato il passaggio di proprietà dell’immobile.

    Mohamed Ali Ashraf

    Il contratto di concessione creditizia del 30 marzo 2017 indica che il cliente viene affidato per euro 3.200.000 e la scadenza è il 10 luglio 2017. Nella stessa data del 30 marzo 2017 dal conto corrente n. 10724680 intestato a Khaled Helmy viene effettuato un bonifico di euro 3.100.000 a favore del conto corrente n. 10710937 intestato a Ali Ashraf;

    – il C.d.A. del 27 giugno 2017 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci, Ferrini e Micocci) rinnovava l’affidamento, utilizzato al 28 giugno 2017 per circa euro 3.130.000, per euro 3.200.000 con nuova scadenza al 10 gennaio 2018. Nella scheda di proposta è indicato che le formalità per il passaggio di proprietà del terreno, dopo del quale verrà rinnovata l’iscrizione ipotecaria, dovrebbero concludersi entro il 31 dicembre 2017;

    – il C.d.A. del 27 febbraio 2018 (alla presenza di Merlino, Guidi e Ferrini) concedeva al cliente Mohamed Kaled Helmy Ahmed un nuovo affidamento di 3.400.000 euro con nuova scadenza al 31 dicembre 2018, l’affidamento precedente di 3.200.000 euro era scaduto il 10 gennaio 2018 e nel frattempo lo scoperto di conto corrente aveva raggiunto l’importo di circa 3.380.000 euro e la posizione era stata appostata tra gli scaduti sconfinati senza alcuna indicazione in ordine alle motivazioni del nuovo affidamento e sempre in attesa delle formalità relative alla nuova iscrizione ipotecaria sugli immobili acquistati dall’Helmy.

    Il contratto veniva sottoscritto il 2 luglio 2018 e trasmesso in pari data dal Direttore Generale all’Ufficio Crediti.

    Alla data del 30 settembre 2018 lo scoperto di conto corrente aveva raggiunto l’importo, di circa 3.680.000 euro, risultava uno sconfinamento di 268.000 euro ed alla Banca non risultava l’avvenuta intestazione del terreno a Khaled Helmy, né risultavano richieste di informazioni al cliente.

    Peraltro, l’estratto del conto corrente n. 10724680, dall’apertura al 14 novembre 2018, presenta principalmente addebiti per spese e interessi (oltre 520.000 euro).

    In tal modo, cagionavano a Banca CIS un danno pari all’ammontare delle somme erogate a titolo di affidamento. Fatti commessi in San Marino, alla data delle singole operazioni e sino all’avvio dell’amministrazione straordinaria.

     

    NOTE DEL COMMISSARIO DELLA LEGGE NEL RINVIO A GIUDIZIO:

    (1) – Nei dati reddituali viene indicato che il soggetto percepisce uno stipendio netto mensile di circa 15.000 curo quale Direttore Generale di Radio One e che la Banca non ha al momento altre informazioni di natura patrimoniale.

    (2) Si legge nella relazione 2015 — 2016: ”La Banca ha concesso o rinnovato finanziamenti, assicurando sostegno non giustificato dall’andamento dei rapporti e dalle capacità di rimborso e spesso a copertura di sconfinamenti, a soggetti per i quali era già stata accertata l’incapacità di rispettare gli impegni assunti e le scadenze stabilite, salvo poi porre in essere, nell’ultimo periodo, piani di rientro a lunghissimo termine soggetti ad un elevata aleatorietà e rischi (gruppo D ‘Addario, gruppo Ge fusa e gruppo Mohanted Ali Ashraf/ Master Com), con tardiva acquisizione di garanzie reali anche all’estero (sempre gruppo Mobamed Ali Ashraf/Master Com), in assenza di approfondite valutazioni circa costi e rischi in caso di ricorso a procedure di recupero forzoso (ancora gruppo Mohamed Ali Asbraf/Master coni e gruppo GeLfusa)».

    (3) L’Amministratore Delegato integra la scheda di proposta confermando referenze positive sul sig. Khaled conosciuto personalmente in occasione della trasferta in Egitto per l’iscrizione ipotecaria sui terreni del sig. Ashraf.

     

    FINE PARTE 2