Ecco le contestazioni e le accuse che sono rivolte agli imputati:
I) Daniele GUIDI, Massimo MERLINO, Enzo BARBUCCI, Vincenzo FERRINI, Marco MICOCCI e Pier Paolo FABBRI (limitatamente, quest’ultimo, alle condotte di cui ai punti 1.3.1. Cosentino Antonio, 1.3.2. General Trade, 1.5. gruppo D ‘Addario, 1.6. gruppo Tincani e, per tali posizioni, limitatamente alle delibere assunte con la presenza di Fabbri), nelle loro sopraindicate qualità, per
il misfatto di concorso in amministrazione infedele continuata ed aggravata dalla finalità di commettere i misfatti di false comunicazioni sociali di cui all’articolo 316 del codice penale, ostacolo alla vigilanza di cui all’articolo 140 della legge n. 165/2005 (di cui ai successivi capi II e III), truffa aggravata di cui all’articolo 204, commi primo e terzo del codice penale (di cui al procedimento penale n. 482/RNR/2019), prevista e punita dagli articoli SO, 73, 90, primo Colma lettera a) e 198 del codice penale perché, in concorso tra loro e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, per procurare a terzi vantaggi (consistenti nel far ottenere credito a soggetti privi del relativo merito ed evitare di riclassificare a sofferenza le posizioni alterando fraudolentemente le relative componenti di bilancio e delle relative segnalazioni contabili), a danno del patrimonio amministrato di Banca CIS, disponevano e/o autorizzavano e/o ratificavano l’erogazione di credito in violazione delle regole e delle procedure di sana e prudente gestione e delle norme relative alla gestione del rischio di credito.
In particolare, come meglio descritto nelle singole operazioni sotto riportate (dal punto 1.1 al punto .1.7),
concedevano credito in assenza di un’adeguata istruttoria e in assenza di adeguate (ovvero solo apparenti) garanzie di merito creditizio e di capacità di rimborso del cliente;
sostenevano esposizioni critiche omettendo tempestive azioni di recupero a tutela del patrimonio« amministrato della Banca nei confronti dei debitori;
consentivano operazioni che risultavano indebitamente a vantaggio dei beneficiari e contrarie all’interesse della Banca, quali sconfinamenti di contro corrente su posizioni per nulla affidate, ovvero affidate per importi inferiori, oppure affidate solo in seguito al generarsi dello scoperto; accordavano piani di rientro a lunghissimo termine a soggetti ad elevata aleatorietà e rischi, dunque palesemente dilatori di un obiettivo esame del credito;
deliberavano piani di rientro di posizioni debitorie e/o ristrutturazioni insostenibili a fronte delle oggettive condizioni patrimoniali e reddituali dei debitori, anche con accettazione di documentazione di dubbia attendibilità. In particolare:
1.2) “Gruppo Gelfusa”: Embassy Immobiliare s.r.l. e Antonio Gelfusa. Al “Gruppo Gelfusa”, ovvero alla società Embassy Immobiliare s.r.l. (NDG 311106)4 e ad Antonio Gelfusa (NDG 319356)(*4), sono stati concessi e rinnovati finanziamenti, anche sotto forma di aperture di credito in conto corrente, per un importo di oltre 25.000.000 euro in assenza di idonee garanzie e di approfondite valutazioni circa costi e rischi in caso di ricorso a procedure di recupero forzoso, accordando piani di rientro a lunghissimo termine a soggetti ad elevata aleatorietà e rischi, anche sulla base di documentazione (perizie) di dubbia attendibilità.
1.2.1. Embassy Immobiliare s.r.l. Ad Embassy Immobiliare veniva erogato credito, già nell’anno 2006, presso Banca Partner mediante la concessione di n. 5 mutui ipotecari connessi all’acquisto di immobili siti a Sabaudia (LT) dalla famiglia Gelfusa (*5) per l’importo complessivo di euro 1.330.000. Nell’ottobre 2014 la società Embassy Immobiliare si accollava debiti di altri soggetti, persone fisiche e giuridiche, già debitori di Banca CIS (Castelnovo Tarasewicz Aldo Carlo per euro 1.078.498; Eagle LLC per euro 994.341; Trade Invest Srl per euro 7.424.974 e Giuseppe Gelfusa (*6).
Note del Commissario della Legge:
(*4) Con sede a Dogana in Via Cesare Cantù n. 104 il cui amministratore unico era inizialmente Gelfusa Giuseppe (padre di Antonio), a cui sono seguiti Michele Zangara, Eduardo Fernando Roibal, Ciro Erculanese e infine Antonio Gelfusa.
(*5)Relativamente a tali immobili, risulta che alcuni degli stessi fossero stati edificati in assenza di concessione edilizia e che tutte le pratiche di regolarizzazione fossero state avviate, ma non erano ancora concluse.
(*6) Tale accollo, avvenuto tra le parti per non meglio specificati rapporti commerciali e con la finalità di addivenire ad una risoluzione consensuale di una ”partnership” tra Giuseppe Gelfusa e Castelnovo, consentiva a quest’ultimo, e alle società da esso rappresentate, la liberazione da ogni impegno assunto nei confronti di Banca CIS.
Dall’accertamento ispettivo 2015 – 2016 emergeva che le esposizioni dei soggetti facenti parte del “Gruppo Gelfusa”, pari a oltre euro 19.000.000 al 30 giugno 2015, tutte da tempo classificate ad incaglio, erano state oggetto del sopracitato accollo da parte della Embassy Immobiliare solamente a fine 2015, con acquisizione di nuove garanzie ipotecarie da parte della Banca. Buona parte delle quali erano iscritte su beni ubicati in Repubblica Ceca, in assenza di una approfondita valutazione dei rischi, legali e operativi, connessi ad un eventuale ricorso a procedure di recupero forzoso. Successivamente, le erogazioni di credito si sono susseguite come segue:
– il C.d.A. con delibera del 21 dicembre 2015 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci, Ferrini e Micocci), preso atto degli aggiornamenti da parte dell’Amministratore Delegato, autorizzava quest’ultimo a stipulare gli atti volti alla complessiva ridefinizione della esposizione debitoria del “gruppo Gelfusa” e autorizzava l’ulteriore supporto finanziario necessario per completare l’acquisizione dei terreni opzionati in Repubblica Ceca (Kromeriz) nella misura di 250.000 euro, ed i futuri impegni nel limite massimo di 600.000 euro. Deliberava la concessione di due affidamenti temporanei, con scadenza al 31gennaio 2016, di 14.180.000 euro e di 3.590.000 euro necessari alla copertura della complessiva esposizione risultante a seguito dell’accollo dei debiti da parte della Embassy Immobiliare. Infine, autorizzava uno stralcio di debito di massimali 600.000 euro per quanto necessario alla conclusione dell’accordo quadro, tenuto conto del fondo rettificativo sul gruppo Gelfusa complessivamente pari a euro 2.565.125 da riallocare interamente sulla posizione Embassy Immobiliare.
– il C.d.A. del 14 gennaio 2016 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini) ratificava l’accordo sottoscritto in data 28.12.2015 e le operazioni eseguitein data 30 dicembre 2015; autorizzava il Presidente a rilasciare le necessarie e specifiche procure all’Amministratore Delegato allo scopo di perfezionare le iscrizioni ipotecarie sui beni immobili siti in Repubblica Ceca a garanzia dell’esposizione;
– il C.d.A. del 16 febbraio 2016 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini), aggiornato sulla sottoscrizione da parte dell’ A.D. Daniele Guidi dell’accordo quadro in data 10 febbraio 2016, delle iscrizioni ipotecarie sulle aree in Kromeriz e delle nuove iscrizioni ipotecarie sul complesso immobiliare di Sabaudia (il cui atto era previsto in data 26 febbraio 2016), ratificava l’operato dell’Amministratore Delegato conferendogli mandato per la stipula dei nuovi finanziamenti e conferiva incarico al Comitato Esecutivo indetto per il 24 febbraio 2016 per definire i due nuovi affidamenti con ogni facoltà di indicazione degli importi. Nel citato accordo quadro del 10 febbraio 2016, Banca CIS oltre a prevedere l’erogazione di nuova finanza riconosceva espressamente che «se entro il 28, febbraio 2036 – esauriti i piani di investimento e di sviluppo immobiliare e/ o di cessione delle aree che diventeranno dì proprietà di Embassy Immobiliare in conseguenza dei preliminari di compravendita del 18 dicembre 2015 e del 22 dicembre 2015 – la DZ Immobiliare o il Sig. Antonio Gelfusa avrà ridotto il debito ipotecario insistente sul complesso immobiliare di Sabaudia di cui alla premessa b) per un importo di almeno 1.500.000,00, Banca CIS provvederà a eliminare il debito residuo del mutuo ipotecario insistente sul complesso immobiliare di Sabaudia»(*7);
”(*7) L’Autorità di Vigilanza, già nei rilievi effettuati durante l’ispezione anno 2015-2016, rilevava al riguardo «Atteso che il citato debito relativo al mutuo ipotecario insistente sul complesso immobiliare di Sabaudia in base agli accordi potrebbe raggiungere t’importo di euro 5.360.000, la Banca in tal modo ha accettato una perdita massima potenziale al 28.02.2036 pan a curo 3.860.000, a fronte di accantonamenti complessivi del gruppo Gelfusa al 31.12.2015 pari a euro 2.565.125».
– il Comitato Esecutivo del 24 febbraio 2016 (composto da Merlino, Guidi e dal consigliere Ferrini) approvava la concessione di nuovi finanziamenti alla Embassy Immobiliare s.r.l. e, in particolare: – di un nuovo finanziamento, in forma di apertura di credito in conto corrente, di complessivi euro 4.710.000 garantito da iscrizione ipotecaria di 4.720.000 euro sul complesso immobiliare in Sabaudia stimato per un valore complessivo di euro 5.570.000 (rif. perizia Arch. Guastafierro del 01 agosto 2014): finanziamento destinato a chiudere le partite sospese (con disapplicazione degli interessi di mora) e gli importi residui, non ancora scaduti, in relazione ai precedenti mutui, garantiti dalle precedenti ipoteche iscritte sempre sul complesso di Sabaudia per complessivi euro 1.596.600; restando invece operativo il finanziamento di euro 650.000 regolato da contratto del 25 febbraio 2008 con relativa garanzia ipotecaria iscritta in pari data per euro 780.000; – di un nuovo finanziamento, in forma di apertura di credito in conto corrente, di complessivi euro 16.000.000 garantito da ipoteche di primo grado già iscritte con separati atti in data 10 febbraio 2016 per euro 16.972.290 sui terreni siti a Kromeriz (Rep. Ceca), periziati in complessivi euro 16.972.280 (rif. perizia Arch. Rossi del 21 dicembre 2015), e per curo 200.000 su appartamento sito a Kromeriz (Rep. Ceca), quindi per un valore totale di iscrizione euro 17.172.290. Tale finanziamento era in essere sul conto corrente n. 1030641-3;
– il C.d.A. del 28 giugno 2016 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini) con riferimento alla posizione Embassy immobiliare s.r.l. (grande RISCHIO), a fronte della accertata «attuale eccedenza di utilizzo di circa 250k (ulteriori supporti, finanziari in, avore della DZ SRO e dei consulenti della società) mediante apertura di credito in conto corrente di importo commisurato anche agli interessi di prossima liquidazione ( di circa ulteriori 270k) e della regolarizzazione utilizzi sulla posizione personale del sig. Gelfusa Antonio», dopo aver ascoltato il riferimento dell’Amministratore Delegato, approvava la concessione di un aumento degli affidamenti in favore della società Embassy Immobiliare per ulteriori 585.000 euro così da regolarizzare le riscontrate esposizioni fuori fido e permettere ulteriori addebiti a supporto delle operazioni immobiliari, tenuto anche conto dei ratei per gli interessi trimestrali di prossima liquidazione. Il Consiglio approvava inoltre la concessione di una apertura di credito a revoca in conto corrente di 20.000 euro in favore di Gelfusa Antonio;
– il C.d.A. del 30 agosto 2016 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini), preso atto degli aggiornamenti forniti dall’Amministratore Delegato, ratificava le erogazioni concesse alla società Embassy Immobiliare (circa i supporti finanziari concessi nei mesi di luglio e agosto) deliberando un aumento dell’affidamento di euro 132.000 in forma di apertura di credito sul c.c. 10306413;
– il C.d.A. del 28 ottobre 2016 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini), aggiornato sul piano di acquisto da parte di Embassy Immobiliare Srl dei terreni della società ceca DZ Immobiliare Sro, già ipotecati in favore di Banca CIS nell’ambito dell’accordo generale del febbraio 2016, ratificava l’operato dell’Amministratore Delegato (in contrasto con quanto disposto dall’articolo VII.IV.S del Regolamento BCSM n. 2007-07) in relazione alle anticipazioni concesse e del Vice Direttore Generale in relazione agli interventi in due assemblee societarie. Inoltre, deliberava un aumento delle linee creditizie in favore della Embassy Immobiliare Srl per complessivi 700.000 euro;
– il C.d.A. del 14 febbraio 2017 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini), dopo aver udito relazione relativa alla definizione di un contratto di associazione di impresa e di un accordo modificativo di contratto preliminare siglato il 22 dicembre 2015 tra le società DZ Immobiliare sro ed Embassy Immobiliare s.r.1., all’analisi dei principali punti dei due atti, alla presentazione delle necessità finanziarie conseguenti ai suddetti atti e alla copertura delle attuali eccedenze per scoperto e, infine, dopo l’accenno dell’Amministratore Delegato alla opportunità di finanziare, previa successiva apposita istruttoria, nuove iniziative imprenditoriali da parte di alcune persone fisiche appartenenti alla famiglia del sig. Gelfusa che con parte del finanziamento andrebbero a ridurre l’esposizione in capo alla Embassy Immobiliare, preso atto delle evoluzioni esposte autorizza l’ulteriore supporto finanziario richiesto e la regolarizzazione degli attuali utilizzi mediante concessione di incremento della linea di credito a revoca per complessivi euro 440.000;
– il C.d.A. del 16 maggio 2017 (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci, Ferrini e Micocci), dopo essere stato aggiornato sulle ulteriori erogazioni concesse nel periodo aprile/maggio, che hanno generato, insieme alla contabilizzazione degli interessi trimestrali, una eccedenza di utilizzo del fido per 392.000 euro, e sulla possibilità riferita dall’Amministratore Delegato di valutare la prossima acquisizione da parte della Embassy Immobiliare di una azienda vitivinicola in Montefalco (PG), ratifica l’operato dell’Amministratore Delegato e rimandando a prossima seduta l’eventuale valutazione della iniziativa di acquisizione accennata;
– il C.d.A. del 29 settembre 2017 (alla presenza di Merlino, Guidi e Ferrini), aggiornato dall’Amministratore Delegato sulla prosecuzione dell’attività immobiliare in Rep. Ceca, cui ineriscono alcuni bonifici recentemente richiesti dal cliente per un importo complessivo di euro 35.000 euro non ancora eseguiti, autorizzava la concessione del supporto finanziario richiesto. L’esposizione di Embassy Immobiliare s.r.1., alla data del 16 novembre 2018, risultava pari a € 26.176.186, così composta: 1) uno scoperto di conto corrente di 20.025.971 euro, sul rapporto 1030641-3, con un fido di euro 17.615.000, quindi sconfinante di euro 2.410.971; 2) uno scoperto di conto corrente di 6.149.626 euro, sul rapporto 1030960-7, con un fido di euro 5.602.000, quindi sconfinante di curo 547.626.
Su tale posizione vi erano le seguenti garanzie:
(a) ipoteche su terreni a Kromeriz (Repubblica Ceca) per curo 16.972.290, come da perizia dell’arch. Aldo Rossi del 21 dicembre 2015, con riferimento alle quali venivano evidenziati elementi che portano a dubitare dell’attendibilità delle perizie (*8);
NOTA DEL COMMISSARIO DELLA LEGGE: ”(*8) In merito a tali garanzie ipotecarie, si rappresenta che l’arch. Aldo Rossi ha redatto a distanza di pochi giorni due perizie sui terreni in Kromeriz, la prima del 15 dicembre 2015 attribuiva un valore di euro 14.410.200 mentre la seconda del 21 dicembre 2015 attribuiva un valore di curo 16.972.280. Sulla base di quest’ultima perizia sono state iscritte le ipoteche da Banca CIS (all. 15 relazione integrativa BCSM 13 novembre 2019). Sempre in merito ai terreni in Kroineriz, dalla relazione informativa di Embassy Immobiliare Srl del 7 novembre 2018, sulla costruzione del fabbricato DZ 5, risulta dal piano economico che i costi di costruzione sono di euro 1.713.870 (CZK 43.695.139,44), mentre il totale utile è di turo 500.987 (CZK 12.772.670,56). Dalla sopracitata perizia del Rossi del 21 dicembre 2015 emerge invece che il valore dei terreni relativi all’immobile DZ 5 sia pari a curo 1.004.880, il costo di costruzione sia pari a euro 1.734.992, quindi in linea con quanto previsto nel piano economico, e che il possibile “utile investitori” sull’immobile DZ 5 sia pari a euro 1.170.798, quindi più del doppio rispetto al piano economico citato (all. 16, relazione integrativa BCSh{ 13 novembre 2019). Sugli stessi terreni, da comunicazione del Gelfusa del 14 febbraio 2018, risulta che ci siano stati contatti con un noto imprenditore tedesco, interessato ad acquisire i terreni di Kromeriz con relativa documentazione progettuale, le autorizzazioni amministrative già rilasciate e quelle in fase di acquisizione. In considerazione dei progetti in essere, il Gelfusa ha avanzato all’imprenditore tedesco una proposta di vendita dei terreni detenuti in Repubblica Ceca ad un prezzo di curo 9.000.000, con esclusione del terreno destinato alla edificazione del fabbricato denominato DZ 5. A fronte di tale proposta, l’imprenditore si era dichiarato disponibile a proseguire la trattativa a condizione di non corrispondere il prezzo, ma offrendo in permuta il 22-23% dell’intera superficie realizzata, nonché il 3% sulle vendite degli appartamenti di sua disponibilità a titolo di intermediazione (allegato n. 17, relazione integrativa BCSM 13 novembre 2019).”
(b) ipoteche su un immobile sempre a Kromeriz per euro 200.000, del quale non sono state reperite perizie nella documentazione della Banca;
(c) ipoteche su un complesso immobiliare a Sabaudia (LT) per euro 5.500.000, come da perizia dell’arch. Salvatore Guastafierro del 1 agosto 2014;
(d) pegno sul 100% del capitale sociale della Embassy Immobiliare.
La posizione di Embassy Immobiliare era classificata dalla banca tra le posizioni in osservazione (bonis) nonostante dal 2016 non sia stato effettuato alcun rientro sui conti corrente, né di capitale, né di interessi trimestrali. I dati di bilancio della società Embassy Immobiliare del 2017 non appaiono attendibili e la società non risulta operativà (*9), mentre si evidenziano numerosi finanziamenti soci tra Embassy Immobiliare e DZ Srl «che sono stati utilizzati, tra l’altro, anche per acquistare parte dei terreni sui quali è programmata la realizzazione del progetto immobiliare di Gelfusa Antonio», il quale risulta amministratore unico di entrambe le società e socio della stessa DZ. In tal modo, cagionavano a Banca CIS un danno pari all’ammontare delle somme erogate a titolo di affidamento. Fatti commessi in San Marino, alla data delle singole operazioni e sino all’avvio dell’amministrazione straordinaria.
NOTA DEL COMMISSARIO DELLA LEGGE: ”(*9) Dai dati di bilancio del 2017, l’ultimo disponibile nella documentazione detenuta dalla Banca, si desume che la Embassy Immobiliare Srl non è operativa, in quanto nel conto economico non sono presenti i ricavi e i costi caratteristici dell’attività aziendale, ma solo le “variazioni dei lavori in corso su ordinazione” per 446.728 curo. Risulta inoltre nel bilancio 2017 che gli “interessi e altri oneri finanziari” siano valorizzati per soli 143 euro a fronte di interessi addebitati da Banca CIS sugli affidamenti concessi per oltre 1.200.000. La contabilizzazione di tali costi avrebbe avuto come risultato una maggiore perdita, che si sarebbe attestata a oltre turo 1.200.000 circa, a fronte della perdita effettivamente registrata di 31.571 euro. Pare quindi che i bilanci della Embassy non siano attendibili e non possano essere ritenuti pienamente rappresentativi (all. 27).”
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1.2.2. Gelfusa Antonio. A Gelfusa Antonio veniva erogato credito nel 2015, a seguito di una operazione di prelievo, in mancanza di provvista e senza un regolare affidamento, di 10.000 euro tramite assegno circolare. Operazione autorizzata dall’Amministratore Delegato Daniele Guidi. Tale posizione è stata poi regolarizzata il 28 giugno 2016 quando il C.d.A. (alla presenza di Merlino, Guidi, Barbucci e Ferrini) autorizzava la concessione di uno scoperto di conto corrente di 20.000 euro.
Al 21 marzo 2019 l’esposizione di Gelfusa Antonio era di 33.495,79 euro, a fronte di un affidamento di 20.000 euro, sconfinamento dovuto a due operazioni, un prelevamento in contanti dí 3.000 euro effettuato in data 13 novembre 2018 e un bonifico di 9.000 euro disposto il 20 novembre 2018, eseguite quando il saldo del conto corrente aveva già superato il fido accordato di 20.000 euro, autorizzate dall’Amministratore Delegato Daniele Guidi.
Sulla posizione non sono presenti garanzie. In tal modo, cagionavano a Banca CIS un danno pari all’ammontare delle somme erogate a titolo di affidamento.
Fatti commessi in San Marino, alla data delle singole operazioni e sino all’avvio dell’amministrazione straordinaria.
FINE PARTE3