San Marino. “Profughi sul Titano? Io prendo il porto d’armi”. La possibilità di accogliere gli immigrati sul Monte è osteggiata dal popolo di Facebook.

Migrants try to storm Spanish enclave in North AfricaLa strage di migranti al largo della Libia è stata portata ieri all’attenzione del Congresso di Stato dal Segretario agli Esteri Valentini, al fine di valutare quali orientamenti seguire affinché il Titano possa fare la sua parte negli aiuti umanitari.

Già si pensa ad un contatto con le associazioni di volontariato e di carattere solidaristico, operanti in Repubblica, in particolare la Croce Rossa, per coordinare una azione comune. “L’Italia – sostiene Valentini – non può essere lasciata sola, occorre una mobilitazione internazionale”.

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha espresso la forte preoccupazione del Governo sammarinese e assicurato un preciso impegno istituzionale, affinché anche da San Marino possa giungere un segno di solidarietà concreta in favore dei tanti profughi, in particolare donne e bambini, tuttora in condizioni di disagio fisico e morale e alla ricerca di una speranza di vita.

E proprio Valentini aveva affermato: “San Marino deve interrogarsi sulla dimensione e sulla modalità del proprio intervento dinnanzi al numero esponenziale di migranti che fuggono da realtà degradanti e da conflitti in corso e sulle azioni che possono essere adottate per ripristinare condizioni di convivenza accettabili nei Paesi di provenienza, nell’assunto che si tratta di dover individuare un equilibrio che va ben oltre la dimensione prettamente europea e che investe l’intera Comunità internazionale.

Ad ogni Stato membro è richiesto uno sforzo teso ad approntare programmi e forme di cooperazione internazionale, che possano sostenere il ripristino di forme di convivenza pacifica e di condizioni di vita sostenibili, proprio laddove ora dominano la cultura del terrore, i disordini e le discriminazioni”.

Purtroppo la possibilità che qualche profugo possa essere ospitato in Repubblica, non è stata accolta bene dal popolo di Facebook che ha preso d’assalto la pagina di “Tribuna” esprimendo la propria contrarietà all’iniziativa. “San Marino non deve un c….o a nessun profugo”. E ancora: “È ora che basta con sto buonismo del cavolo non c’è nemmeno il posto ormai x noi vogliono continuare a fare entrare altra gentaccia oltre a quelle che sono già entrate e hanno causato non pochi problemi e ora da fe basta!”.

“Lo fanno solo x propaganda politica…..mettono già le mani avanti sulla questione Europa!”. “Lo saprei io dove met- tere i profughi e meglio che non lo scriva vala!”.

“Sono del parere che prima di accolarci questa nobile causa, sarebbe il caso di sistemare questo paese di 60 km quadri!!! risanare posti di lavoro , aiutare le persone in difficoltà economica con mutui, bollette, affitti.. Persone che sono costrette a chiedere alla caritas”. Questi sono solo alcuni dei commenti. C’è anche chi passando completamente il segno afferma: “Io prenderò il porto d’armi in fretta! Non me ne fotte un c…o. Politici del c…o”.

Una minaccia neanche troppo velata e inaccettabile. Detto che il governo non ha ancora preso alcuna decisione, per San Marino si parlerebbe al massimo di una decina di profughi, visto che l’accoglienza è decisa in base alla grandezza dell’area. Per carità, Facebook non può essere preso quale riferimento o campione dell’umore dell’intero Paese. Ma è innegabile come da alcune parti la solidarietà sia vista come un oggetto oscuro. E pensare che nell’ultima tragedia in mare si sono registrati 900 morti, fra cui numerosi bambini, che hanno preso posto in piccole bare bianche. Si tratta spesso e volentieri di gente che scappa dalla guerra e che non sa dove andare. E’ chiaro che il problema non può e non deve essere risolto solamente con l’accoglienza. Infatti l’Europa sta finalmente aprendo gli occhi, decidendo di non lasciare sola l’Italia a combattere contro queste immani tragedie. (…) David Oddone, La Tribuna