Un progetto “fantasmagorico e fantasioso”, frutto di “una scelta azzardata del governo precedente”: con queste parole, il Titano mette una pietra sopra al Motomondiale di motocross. I segretari di Stato con delega al Turismo e allo Sport, Augusto Michelotti e Marco Podeschi, convocano la stampa per annunciare pubblicamente l’interruzione delle trattative con Youthstream, società organizzatrice del mondiale di motocross Mxgp. Michelotti spiega quindi perchè “il gioco non valeva la candela” e ripercorre l’iter già travagliato dell’iniziativa. Il contratto tra l’ex segretario di Stato Teodoro Lonfernini e il vice presidente di Youthstream, Luigi Zompetti, era stato infatti sottoscritto l’11 ottobre scorso, poco prima delle elezioni. Appena un mese dopo, l’evento, che si doveva tenere alla Baldasserona nell’estate 2017, è stato rinviato di un anno “perchè solo il ripristino del crossodromo avrebbe comportato termini più lunghi”. Michelotti spiega quindi che, una volta insediato il nuovo esecutivo, la pratica del Gran Premio di Motocross e’ stata subito presa in esame, per poi rendersi subito conto di “alcune criticità importanti” legati al budget. Non solo le spese tout court della manifestazione, ovvero 300 mila euro l’anno da destinare a Youthstream: vera “nota dolente”, spiega Michelotti, sono i costi preventivati per l’adeguamento del crossodromo di Baldasserona, circa 2 milioni di euro. “Alla luce di un normale rapporto tra costi e benefici- tira le somme il segretario di Stato- abbiamo concluso che la spesa e’ troppo alta e non vale la pena coinvolgere le finanze dello Stato in questo tipo di attività che avrebbe comportato, come ritorno per San Marino, solo tre giorni di gara”.
Articolo del Resto del Carlino.
SAN MARINO, si spengono i motori. Un progetto «fantasmagorico e fantasioso», frutto di «una scelta azzardata del governo precedente». Con queste parole, il Titano mette una pietra sopra al Motomondiale di motocross. I segretari di Stato con delega al Turismo e allo Sport, Augusto Michelotti e Marco Podeschi, annunciano l’interruzione delle trattative con Youthstream, società organizzatrice del mondiale di motocross Mxgp. Michelotti spiega quindi perché «il gioco non valeva la candela» e ripercorre l’iter dell’iniziativa. Il contratto tra l’ex segretario di Stato Teodoro Lonfernini e il vice presidente di Youthstream, Luigi Zompetti, era stato infatti sottoscritto l’11 ottobre scorso, poco prima delle elezioni. Un mese dopo, l’evento, che si doveva tenere alla Baldasserona nell’estate 2017, è stato rinviato di un anno «perché solo il ripristino del crossodromo avrebbe comportato termini piu’ lunghi». Michelotti spiega quindi che, una volta insediato il nuovo esecutivo, la pratica del Gran Premio di Motocross è stata subito presa in esame, per poi rendersi conto di «alcune criticità importanti legati al budget». Non solo le spese tout court della manifestazione, ovvero 300mila euro l’anno da destinare a Youthstream: vera nota dolente, spiega Michelotti, sono i costi preventivati per l’adeguamento del crossodromo di Baldasserona, circa 2 milioni di euro. «Alla luce di un normale rapporto tra costi e benefici abbiamo concluso che la spesa è troppo alta e non vale la pena coinvolgere le finanze dello Stato in questo tipo di attività che avrebbe comportato, come ritorno per San Marino, solo tre giorni di gara». Il segretario di Stato Podeschi esprime il suo dispiacere come sportivo che conosce bene la realtà del crossodromo, ma sottolinea la necessità di tenere i piedi per terra. «Ritengo molto azzardata la scelta dell’ex governo – dice – Per lo Stato la messa a norma della struttura e di tutta l’area della Baldasserona secondo le disposizioni dell’Associazione motociclistica internazionale richiedeva qualche milione di euro». La decisione arriva con cognizione di causa: «Ci sono stati approfondimenti, gruppi tecnici di lavoro – assicura – sono già stati spesi 41mila euro per studi geologici necessari a valutare l’impatto dell’evento sull’area interessata». Non solo: l’ultima delibera sul mondiale di motocross è stata adottata il 22 agosto, fa notare Podeschi, nell’ultima seduta del Congresso in piena amministrazione, e con essa «si è andati ad impegnare lo Stato per almeno 3 anni». Podeschi e Michelotti sottolineano poi come anche la Fms fosse stata impegnata senza nemmeno essere coinvolta. Insomma, «una scelta azzardata – ribadisce Podeschi – che a noi non è piaciuta non per ostilità politica, ma per una questione di buon senso». Per San Marino resterà da saldare una penale, anche se contenuta a 30mila euro. In definitiva: «Come bilancio dello Stato un evento del genere non ce lo possiamo permettere, ma non vogliamo abbandonare la Federazione».