Il Partito socialista lancia l’aut aut a governo e maggioranza: “O cambiano radicalmente – sottolinea alla stampa il segretario Simone Celli – o tanto vale proclamare il ”sciogliete le righe” e andare così alle elezioni anticipate. E la resa dei conti finale potrebbe esserci già oggi, durante il dibattito in Consiglio Grande e Generale proprio sull’esito della tornata referendaria dello scorso 25 maggio.
Il “garofano rosso sammarinese” intanto porta avanti anche un’altra battaglia, che potrebbe pesare sugli equilibri della maggioranza, quella contro la nomina di Antonio Gumina, ex responsabile della vigilanza in Banca Centrale, a consulente per conto della segreteria di Stato per le Finanze. Il dubbio insorto nei socialisti è che il governo non abbia avuto margine nella scelta. Il risultato del referendum, argomenta Celli, “ha una connotazione esclusivamente politica”, si tratta di “una inappellabile bocciatura del governo”, che è a “distanza siderale” dai problemi del Paese.
Dunque, prosegue il segretario, la crisi, già “drammatica”, potrebbe ulteriormente peggiorare. Da qui la necessità di una “riflessione politica seria”. L’occasione si presenta già oggi, con il dibattito consiliare sull’esito del referendum. Secondo Celli occorre “aprire una nuova fase politica basata sull’abbandono dell’autoreferenzialità da parte di governo e maggioranza e su due priorità, il rilancio economico e occupazionale”.
L’appello è chiaro: o si evolve in questa direzione oppure tutti a casa e via all’iter per le elezioni anticipate. La strategia in vista del dibattito in Aula non è ancora stata stabilita. Prima del Consiglio, ci sarà un vertice tra i capigruppo di tutti i partiti e il Ps “non ha una posizione preconfezionata”, attende di vedere cosa farà la maggioranza.
Certo, conclude Celli, “siamo scettici sull’evoluzione dell’azione politica di San Marino Bene comune”. “Sono curioso – aggiunge il presidente del partito Augusto Casali – di vedere come l’esecutivo uscirà dallo stretto imbuto in cui si è cacciato”. Anche se, rimarca, “non mi sembra ci siano molte vie d’uscita. È accerchiato come il generale Custer”. E sulla sua stabilità potrebbe pesare anche la vicenda Gumina.
Palazzo Begni ha risposto alla prima interpellanza presentata dal Ps. Ma i dubbi rimangono, sottolinea Casali, anzi aumentano. La segreteria di Stato per le Finanze afferma infatti che la nomina “è stata effettuata nel rispetto delle disposizioni vigenti”, il che è “falso”, sottolinea Casali, dato che all’articolo 18 dello statuto di Bcsm si prevede che “nei dodici mesi successivi alla scadenza dell’incarico o alla rassegna delle dimissioni, gli ispettori e il direttore generale non possono svolgere incarichi di amministratore né alcuna attività di lavoro subordinato o di collaborazione presso o nei confronti di soggetti vigilati dalla Banca Centrale”. Si è dunque di fronte a una “aperta violazione delle norme vigenti”. Non solo, prosegue Casali. (…) San Marino Oggi