Il Psd alza bandiera bianca: un”unione non c’è più, ma si guarda avanti. Falliti i tentativi di ricucitura, i vertici di via Rovelino, all’indomani dell’ultimo direttivo, incontrano la stampa per prendere atto che lo strappo con i consiglieri di “Per” e” ormai consumato. Dal direttivo “è arrivata la conferma- spiega il capogruppo Gerardo Giovagnoli- che alcuni compagni si sono espressi per la formazione di un nuovo contenitore politico”. Giovagnoli lamenta l”esclusione da un progetto, quello di Ssd, che ha comunque “cambiato natura perchè il Psd e il consigliere Bronzetti non sono stati coinvolti”. Via Rovellino non ha preso provvedimenti in capo ai dissidenti: “La frattura non costituisce una esclusione- prosegue Giovagnoli- non abbiamo chiuso le porte in faccia a nessuno”. Del resto, a monte dello strappo non ci sono contenuti politici e programmatici, sottolinea, “e” una scelta tattica di coalizione”. Il Psd quindi “resta se” stesso per quanto nei numeri penalizzato”. Nessuna svolta perche” una parte se ne va- prosegue infatti il capogruppo- confermiamo invece i contenuti e l”appartenenza alla famiglia del Partito socialista europeo e all”Internazionale socialista”. Iro Belluzzi, indicato da Lazzarini come autore del “golpe” di agosto da” la sua versione: “Le strade si sono separate- spiega- ma non e” stata per volontà della parte maggioritaria del Psd”. Inoltre l”uscita non riguarda tutti i Dem: “Tutt”ora- precisa- continuano ad esserci tutte le anime del partito del 2005″. Infine, Gian Carlo Capicchioni, l’unico segretario Psd che non si è esposto sullo strappo, non è presente oggi in via Rovelino per impegni istituzionali. Al suo posto pero” c’è Daniela Berti, suo segretario particolare. “Il Psd purtoppo si è un po” indebolito nei numeri- riconosce infine lei stessa- ma tutto è possibile, i dialoghi basta volerli fare”. (Cri/Dire)
