San Marino, Psd frena su ingresso in maggioranza: svolta o voto presto

Maggior coraggio sullo scambio di informazioni bancarie, sull’adesione all’Europa, un atteggiamento e una strategia diversa con l’Italia perché “la devono smettere di dire che è colpa di Tremonti”. Ma anche più comprensione verso il mondo civile e imprenditoriale che sta alzando la voce in mancanza di risultati. Da via Ordelaffi si chiede, in sostanza, una svolta a Patto e governo. Alla vigilia dell’ultimo degli appuntamenti fissati a via delle Scalette tra delegazioni di maggioranza e del primo partito all’opposizione, in agenda per domani, i vertici del Partito dei socialisti e democratici incalzano gli interlocutori.
“Non c’è un avvicinamento con il Patto”, puntualizza il segretario Gerardo Giovagnoli. Lo ribadisce il consigliere Fiorenzo Stolfi: “Qualcuno ci comincia ad accusare di dare sostegno alla maggioranza, ma l’unico nostro intento è quello di cercare, se possibile di dare una mano al Paese”. Di fatto, come conferma l’atteggiamento tenuto martedì scorso dai segretari di Stato all’incontro con Mics, Movimento imprenditori e cittadini sammarinesi, “il governo è molto nervoso e fuori dalla realtà”. Se l’esecutivo dopo due anni e mezzo non ottiene risultati nei rapporti con l’Italia, “deve cambiare la sua strategia- sottolinea Stolfi- o anche le sue persone”.
Il faccia a faccia di domani sarà decisivo per testare con mano “se esistono le condizioni” per il Psd di rimboccarsi le maniche e contribuire alla ricerca di una possibile exit strategy. Se queste non ci saranno “torneremo tranquillamente al nostro posto”, manda a dire Stolfi. Al contrario, se il Psd potrà sedersi al tavolo con il Patto, “dopo poco tempo sarà necessario andare alle elezioni” perché “non vogliamo questa maggioranza”.
Giuseppe Maria Morganti (Psd)Ribadisce il concetto il consigliere Giuseppe Morganti: “La situazione sta precipitando e la prima cosa da fare- manda a dire- è far cambiare politica a questo governo sulle questioni sostanziali”. Quindi Europa, rapporti con l’Italia, politica economica. Il Psd cerca così di far leva sulle posizioni diverse che esistono tra Patto e governo: “Tra le due parti c’è una consapevolezza diversa sull’Europa- chiarisce Giovagnoli- un tema su cui in maggioranza ci sono state delle aperture”. Gli sfasamenti, conferma Stolfi, sono significativi e “domani ci aspettiamo un cambiamento, poi valuteremo il da farsi” . Perché, concludono da via Ordelaffi, “non si può tirarla alle lunghe”.
Fonte: Agenzia Dire