La maggioranza che ha votato, in Consiglio Grande e Generale, la variante da area parco a edificale dell’area di Galazzano individuata per la realizzazione dell’ormai decennale (il primo a parlarne quasi 10 anni fa su Romeo Morri) Parco Scientifico e Tecnologico oramai non si fida più di Arzilli.
La poca fiducia dell’esecutivo verso Arzilli è stata concretizzata nella richiesta di introduzione, in tale variante, di un comma supplettivo – il comma 3 bis che si può vedere nell’immagine qui sopra. In questo comma la maggioranza vuole vederci chiaro mettendo dei paletti o delle prescrizioni come c’è scritto nella legge. Infatti è richiesto ”l’adozione dello strumento urbanistico attuativo” dell’area prima della sua approvazione definitiva ed uno schema di convenzione che disciplini le condizioni per l’attuazione del progetto”.
Condizioni queste, vista l’inerzia del Segretario Arzilli, che significano il de profundis ad un progetto faraonico milionario di un segretario più che mai inconcludente; 1.000 piante sacrificate sull’altare della vanagloria di un superbo quanto inefficace ministro. l’introduzione di questo comma è stata avanzata in quanto in maggioranza vi erano diversi malumori che avrebbero impedito l’approvazione di questa modifica.
Il Segretario Arzilli, sempre in relazione a questa variante, dovrà guardarsi anche dal fatto che i sammarinesi non ci stanno a farsi prendere per il naso e non vogliono creare proprio in quella zona, peraltro densamente alberata, quel santuario alla sua incompetenza buono solo per giustificare anni di inoperosità; giusto per far veder che in 8 anni di malgoverno qualcosa ha fatto. Proprio per questo è stato creato, da dei giovanissimi sammarinesi in maniera autonoma, un gruppo su fb per prendere coscienza di questo obbrobrio denominato ”NO AL SACRIFICIO DI 1.000 ALBERI PER UN PST INUTILE”. Sempre in quel gruppo è già partita l’idea di proporre un referendum abrogativo contro questa variante. L’esito, qualora si faccia, è più che mai scontato, anche perchè – come sanno tutti – oramai non c’è più un quorum che potrebbe ostacolare il buon esito di questa iniziativa.
Arzilli poi si è dimenticato di revocare, come ha fatto per tantissimi aziende, anche la licenza della gioielleria di famiglia ”per aver menomato l’immagine della Repubblica di San Marino” nella vicenda TV7. Come mai? Due pesi e due misure? Questo fatto oltre a ”nuocere gravemente” all’immagine del ”laborioso” ministro getta un’ombra pesantissima su tutto l’esecutivo.
/ms