Voglio cogliere l’occasione determinata dalla necessità di una puntuale precisazione rispetto a notizie pubblicate da organi di stampa sammarinesi, relative alla presunta “scorrettezza” che sarebbe alla base della scelta dei nuovi locali dove collocare l’Incubatore che ha ad oggi circa 40 imprese e necessita conseguentemente di nuovi e più capienti spazi, per fare un ragionamento sullo sviluppo del Parco Tecnologico. La nostra società, Techno Science Park, per la quale mi è stato attribuito l ‘onere e l’onore della presidenza, è partecipata al 100% dalla Repubblica di San Marino. E’ tuttavia un SPA e come tale opera con logica d’impresa e di mercato. Per iniziare la propria attività, che sostanzialmente è quella di favorire la nascita e lo sviluppo di nuova impresa innovativa, sostenere la crescita d’innovazione nelle imprese manifatturiere, e attrarre investimenti produttivi nel territorio dall’estero, riceve dai soci il contributo per il funzionamento, che come ben si capisce è orientato ad elementi d’interesse generale e non tanto a produrre profitto proprio. Il progetto del Parco è nato e si vuole sviluppare come un progetto di interesse generale, che supera ogni logica di appartenenza politica, di maggioranza e minoranza, ma guarda invece a quelli che sono definibili come gli interessi del Paese. Proprio per questo nei mesi scorsi è stato mio impegno incontrare tutte le forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale per proporre di costituire, insieme, un comitato di indirizzo strategico del Parco, paritetico, che fosse in grado di far si che tutti i Partiti conoscessero, seguissero e condividessero le attività del Parco, senza alcuna logica di parte. Sulla proposta ho riscontrato un sostanziale e generale consenso e il Comitato è stato costituito. Questo impianto è quello che è stato concordato con il Governo e il Segretario di Stato Arzilli, al momento della mia nomina, e io tenterò di attuarlo fino a quando svolgerò questa funzione. Ecco perché il Parco Tecnologico di San Marino non fa e non farà “giochetti” per favorire o sfavorire una fazione, una componente, una maggioranza. Ne in campagna elettorale ne in altri momenti. Non fa e non farà attività che non siano trasparenti e lineari. Si potrà poi essere o meno d’accordo sui contenuti o sulla strategia, ma certo non si potrà dire di non essere a conoscenza delle sue scelte e delle sue attività.
E veniamo alla scelta della nuova sede. Da giungo / luglio stiamo lavorando per trovare una nuova soluzione, perché come dicevamo l’attuale sede è ormai, per fortuna, non più in grado di accogliere le imprese nate nell’Incubatore. Come ogni normale imprenditore, il sottoscritto con i suoi collaboratori e con consulenti esterni ha vagliato le possibili offerte di mercato, ha definito parametri per l’individuazione della migliore soluzione possibile per garantire il successo dello sviluppo del Parco.
Abbiamo esaminato 4 diverse ipotesi, e alla fine, il Cda ha scelto quella che ad unanime giudizio è risultata la migliore e più confacente alle nostre esigenze. Della scelta, peraltro, è stata data anche comunicazione al Comitato di Indirizzo Strategico del Parco. E’ iniziata quindi una trattativa con la parte più consistente della proprietà dell’immobile, per la definizione delle miglior condizioni di prezzo. La trattativa è ancora in corso. Abbiamo invece chiuso l’accordo, ma non ancora firmato, per l’area destinata all’Incubatore con la proprietà della torre e dei locali al piano terra adiacenti. La nostra proposta è stata contestualmente inviata al Congresso di Stato che ne ha preso atto e conseguentemente ha disposto un contributo alla società per consentire lo Start up della nuova fase di sviluppo del Parco e dell’Incubatore. Fin qui tutto lineare. Solo che, nei giorni scorsi, la Commissione Finanza del Consiglio Grande e Generale nel licenziare il provvedimento economico, ha chiesto un ulteriore supplemento di istruttoria, perché la nostra società non aveva seguito formalmente un procedimento di evidenza pubblica, ma come dicevamo, aveva ragionato come un normale soggetto imprenditoriale. Bene, tale richiesta è del tutto comprensibile e condivisibile. Allora abbiamo avviato, attraverso l’avviso pubblico una ulteriore consultazione del mercato per verificare che non vi fossero ulteriori possibili soluzioni e potenziali offerte che, rispondendo ai criteri di scelta che abbiamo definito, non fossero state messe nella condizione di essere opportunamente considerate.
Ma poiché siamo anche sostanzialmente convinti che la soluzione prescelta non abbia uguali in termini di efficacia e funzionalità, abbiamo deciso di non interrompere i lavori in corso e di non fermare le attività che prevedono l’inaugurazione della prossima sede Centro Admiral per il prossimo 28 ottobre. Tuttavia nei prossimi giorni avremo il risultato dell’ulteriore “indagine” e, se ci fossimo sbagliati siamo comunque in grado di fermare il tutto. Fretta elettoralistica? Ci si domanda. Assolutamente no ! Ma ci siamo invece preoccupati che i tempi per la campagna elettorale, le elezioni, la formazione del nuovo governo non penalizzassero lo sviluppo di attività di interesse economico. Ecco perché la scelta del 28 ottobre. Perché tutto si definisca prima dell’inizio della campagna elettorale.
Le imprese non fanno politica, le imprese sviluppano interessi economici e questa impresa, questa nostra impresa, il Parco, sviluppa e vuole sviluppare gli interessi economici delle sue imprese che corrispondono agli interessi economici e sociali del Paese, favorendone un nuovo sviluppo. Perché siamo convinti che la strada dell’innovazione sia il futuro per San Marino.
Ecco perché facciamo a tutti, ed in particolare agli organi di stampa un’accorato appello perché questa realtà, questo progetto, e ormai questo importante raggruppamento di imprese tecnologiche, non siano coinvolte e /o danneggiate dall’inevitabile confronto e scontro politico elettorale che si sviluppa e si svilupperà nei prossimi mesi. Comunque per qualsiasi informazione o approfondimento, noi siamo qua. Per tutti.
Il Presente TSP
Alessandro Giari