San Marino. Pubblica amministrazione, Repubblica Sm intervista Lucia Mazza

Non sono tempi facili per la Pa sammarinese e per questo la scommessa è quella dell’alta formazione e dell’elevato standing. Ne abbiamo parlato con l’Architetto Lucia Mazza Presidente dell’IISA di San Marino Sezione nazionale dell’Istituto internazionale delle Scienze Amministrative

Può descriverci l’Associazione e i suoi fini?
“La Sezione Nazionale Sammarinese dell’IISA è un’associazione formata da dirigenti, Funzionari della Pubblica Amministrazione e da studiosi del settore. Recentemente ha adottato un nuovo statuto col quale ha aperto la possibilità d’iscrizione anche ai dipendenti in ruolo come Esperti di attività professionale. E’ nata nei primi anni novanta. E’ associata all’ Istituto Internazionale delle Scienze Ammnistrative IIAS al quale lo Stato di San Marino aderisce dal 1953.
Gli scopi statutari dell’associazione IISA si riuniscono nell’obiettivo comune di contribuire allo sviluppo di progetti ed iniziative tendenti a favorire lo studio, l’elaborazione e la divulgazione di opere, ricerche ed esperienze in campo amministrativo”.

A quale interlocutore si rivolge l’associazione?
“Da una decina d’anni l’Associazione ha trovato forme sinergiche col mondo accademico a cui si aggiunge un recente sostegno della Direzione Generale della Funzione Pubblica.
Al di là degli scopi statutari che, richiamano in più punti la collaborazione con il mondo scientifico, ritengo fondamentale quella istaurata con la nostra Università degli Studi”.

Come si è svolta la giornata formativa di sabato scorso?
“Il tema trattato ha riguardato il rapporto di lavoro dirigenziale. I relatori hanno evidenziato luci e criticità del ruolo dirigenziale a livello nazionale italiano e sammarinese. L’avvocato Canti è intervenuto per la parte sammarinese, mentre la parte italiana è stata trattata dal professor Luca Tamassia, uno dei massimi esponenti nello scenario italiano”.

Qual è il suo pensiero in merito alle criticità legate al ruolo dirigenziale nella pubblica amministrazione?
“Nel nuovo assetto ordinamentale il dirigente è chiamato ad operare e ad essere valutato secondo criteri non più meramente politico-burocratici, bensì secondo i diversi criteri di efficienza, di efficacia, di qualità e con riguardo ai risultati conseguiti dalla sua gestione nell’ambito di un’azione di responsabilità verso tutta l’utenza. Ciò impone un riconoscimento della diversità, tra politica e amministrazione e il rispetto per l’identità e il raggiungimento di un misurato equilibrio fra le due”.

Repubblica Sm