Formazione continua, valutazione delle competenze e cultura del merito: sono questi i tre pilastri del nuovo Piano di Formazione Annuale 2025–2026 adottato dal Congresso di Stato nella seduta del 4 aprile, su proposta della Direzione Generale della Funzione Pubblica (DGFP). Un programma che segna un passo decisivo verso la modernizzazione del Settore Pubblico Allargato, mettendo al centro la crescita del personale e l’efficienza dei servizi.
Formazione personalizzata e digitale: cambia il volto della PA
Il nuovo piano definisce un percorso formativo strutturato e flessibile, capace di adattarsi all’evoluzione delle esigenze professionali. I corsi si svolgeranno in modalità mista – tra lezioni in presenza e contenuti video fruibili in autonomia – e saranno articolati in moduli con prova finale di valutazione.
Un sistema informatizzato permetterà di tracciare il curriculum formativo individuale, favorendo la personalizzazione dei percorsi e il raggiungimento degli obiettivi professionali di ogni dipendente, in coerenza con le strategie dell’Amministrazione.
Il merito al centro della crescita
Per la prima volta, a partire dal 2025, la valutazione delle performance individuali sarà estesa a tutto il personale impiegato in funzioni tecniche, amministrative, contabili e ausiliarie. L’efficacia della formazione acquisita influirà direttamente sulla scheda di valutazione annuale di ciascun dipendente, diventando uno strumento chiave per la progressione di carriera.
Il sistema punta a incentivare l’aggiornamento professionale, ma anche a promuovere la responsabilità individuale: i risultati ottenuti saranno determinanti per accedere a nuove opportunità, mentre i casi di scarso rendimento potranno portare a sanzioni disciplinari.
Canti: “Formazione, digitalizzazione e valutazione creano un ciclo virtuoso”
“Siamo di fronte a un’evoluzione sistemica della gestione delle risorse umane” – afferma il Direttore della Funzione Pubblica, avv. Manuel Canti – “in cui formazione, performance e digitalizzazione si integrano in un ciclo virtuoso di crescita, motivazione e riconoscimento. Ogni dipendente sarà chiamato ad assumersi la responsabilità del proprio percorso formativo, come strumento per la propria crescita professionale”.
“La valutazione delle competenze e dei risultati – prosegue Canti – è un elemento fondamentale per rafforzare la cultura della trasparenza e del merito, e rappresenta un pilastro della trasformazione della Pubblica Amministrazione”.