San Marino. Quadro politico agitato dopo la sospensione della discussione del DES, ma la scelta di Rete ha salvato il governo e la coalizione (per ora) … di Marco Severini

La situazione politica attuale è senza dubbio molto agitata e la decisione di Rete di non appoggiare il DES (sebbene Zeppa e altri avessero sempre espresso questa posizione ndr) non aiuta di certo la stabilità del governo, che dopo questo confronto ne esce notevolmente compromesso ma comunque vivo. Bisogna riconoscere che la scelta di Rete, ovvero di concedere ai propri consiglieri la libertà di scelta, è stata intelligente, anche se molti sostengono il contrario. In realtà, questa decisione ha contribuito a salvare il governo, ma stranamente nessuno sembra esserne consapevole.

La Democrazia Cristiana, che sta perdendo notevoli frange di consenso, è ormai ridotta l’ombra di sé stessa, con correnti minoritarie che cercano di imporre la loro volontà e talvolta ci riescono. Rete ha perso il suo seguito popolare e sta attraversando una crisi profonda, divisa tra la sua ala governativa e quella che rimane fedele alle origini ma che finora è rimasta silente. La situazione è contraddittoria e compromessa.

NPR, una volta coalizione politica di riferimento in seno alla maggioranza, non esiste più e la geografia politica del paese è notevolmente cambiata. Il PSD, che un tempo era uno dei pilastri di questa coalizione, è diventato il partito più turbolento del panorama politico sammarinese con l’ingresso di Pedini Amati che, con il suo modo di fare, lo ha totalmente destabilizzato. Il Partito Socialista, nonostante sia in maggioranza, è in conflitto aperto con il governo e dopo l’uscita dei due ultimi consiglieri non ha più rappresentanza in Parlamento, il che rappresenta certamente un’anomalia. Alleanza Riformista, composta da Mancini e Simoncini, i due Berti, Bronzetti e Fabbri, è l’ultima vera novità del panorama politico e dovrà dimostrare di poter attrarre i liberali e i socialisti sammarinesi, come previsto dalla sua mission, anche se è legata ad una maggioranza che sta perdendo terreno e sta andando in crisi.

Infine c’è Domani Motus-Liberi, il “calimero” della maggioranza, che ha avuto il coraggio di contestare le scelte del governo e della coalizione creando notevoli attriti, ma che spesso ha finito per adeguarsi. Si sa che i giovani sono, come tutti i giovani, intransigenti e forse questo non è il modo migliore di lavorare in una coalizione; come già detto altre volte la politica è compromesso ed una giovane forza deve capirlo. Domani Motus-Liberi è un partito che potrebbe fare molto, o scomparire del tutto, a seconda delle scelte politiche che farà e se si presenterà da solo o in coalizione alle prossime elezioni. Il suo futuro dipenderà dal seguito elettorale che riuscirà a (ri?)conquistare, da quanto riuscirà a comunicare e soprattutto se si alleerà con chi è simile a loro o meno.

È innegabile che il quadro politico attuale non sia dei migliori, sia per la maggioranza al governo che per l’opposizione. Tuttavia, dobbiamo ammettere che la situazione è complessa e non di facile lettura. Effettivamente, mantenere un atteggiamento equilibrato e oggettivo è essenziale per analizzare la situazione politica in modo costruttivo.

È importante comprendere che la soluzione ai problemi che continuano ad affliggere il paese non è semplice e richiede un lavoro costante e collaborativo tra tutte le forze politiche. È giusto riconoscere che nessun partito ha la soluzione a tutti i problemi, ma allo stesso tempo è importante valutare attentamente le proposte di ogni forza politica e cercare di trovare il modo migliore per affrontare le difficoltà attuali. L’obiettivo dovrebbe essere quello di lavorare insieme per il bene comune, cercando di trovare soluzioni che rispondano ai bisogni del paese e dei suoi cittadini.

Marco Severini