Non c’e? peggior lupo di quello travestito da pecora.
C’e? un filo rosso che collega gli ultimi fatti salienti accaduti in Repubblica e che stanno catalizzando l’attenzione mediatica. Si tratta dell’ormai famigerata “black list” in cui vogliono infilarci nostro malgrado da Forli?, per la serie a “volte ritornano” e i movimenti all’interno di Banca Centrale.
Partiamo dall’alto, geograficamente parlando, dunque dalle fiamme gialle. In questo caso non ce la sentiamo di cavalcare i belligeranti propositi dell’opposizione che accusano in qualche modo il duo Capicchioni-Valentini di non essere stati capaci di farsi rispettare da Roma. Il motivo e? presto detto: conosciamo sin troppo bene i nostri vicini. Sono in altre faccende affaccendati e del Titano poco ne cale. Le vicissitudini locali non provocano particolare interesse oltre confine, se non quando possono essere cavalcate in stile “Tremonti”.
Del tipo: devo fare vedere che colpisco gli evasori?
Prendiamocela con San Marino. Devo punirne uno per educarne cento? Peschiamo sul Titano.
Concetti ormai triti e ritriti, che abbiamo sviscerato in piu? di una occasione, ricordando come se fossimo una enclave della Germania probabilmente oggi parleremmo d’altro. Sfortunatamente pero? i vicini non si possono scegliere. Al contrario il Governo rispetto al passato pare avere un piglio molto piu? deciso: la lettera con richiesta urgente di incontro al ministro Padoan ne e? un segnale tangibile. Certo, alla fine poi i problemi vanno risolti e non puo? limitarsi tutto, ancora una volta, ad una chiacchierata con annessa pacca sulle spalle.
Questa volta i rapporti tra Titano e Italia vanno chiariti definitivamente. Altrimenti ognuno deve sentirsi libero di prendere la propria strada.
Se poi dovesse esserci ancora qualcosa o “qualcuno” che non va, l’Italia ha il dovere di dirlo senza girarci troppo attorno. Non possiamo permetterci altre stucchevoli pantomime come accaduto nel recente passato. Ne va della credibilita? di entrambi i Paesi. E a proposito di credibilita?, il nuovo Presidente di Banca Centrale Wafik Grais ne ha riportata parecchia dalle parti di Via Del Voltone. Ha tracciato una strada molto precisa costruita sulla trasparenza e il rigore. E finalmente Banca Centrale sara? indipendente dalla politica.
Un atteggiamento corretto che piace ai media internazionali, nonche? agli organismi europei e mondiali, quali per dirne uno, il Fondo Monetario. Evidentemente piace meno a chi vorrebbe una Banca centrale debole. E continuare a parlare del massimo organo di vigilanza in maniera impropria, attaccandolo e provando a destituirlo di autorevolezza arreca un danno all’intero sistema economico, dunque a tutti i sammarinesi. Resta da capire se tutto questo e? premeditato e da chi. Anche perche? c’e? il vago sospetto che gli interessi dei detrattori del Paese – interni ed esterni – spesso coincidano. E non c’e? peggior lupo di quello travestito da pecora.
A buon intenditore poche parole.
David Oddone, La Tribuna