Leggere lo scontro politico in atto questi giorni, a suon di comunicati, sembra quasi di assistere all’antico dibattito tra il caldaio e la padella, dove ciascuno dei due contendenti accusa l’altro di avere il fondo più scuro.
Eppure, non si dovrebbe aver dimenticato la relazione della Commissione d’inchiesta su banca CIS, dove emerge che tutte le forze politiche (tranne Rete) e tantissimi personaggi, presenti e passati, sono rimasti invischiati nelle trame più o meno oscure che sono state il leitmotiv della politica degli anni scorsi. Con l’aggravante della legislatura a guida Adesso.sm, che ha dato il colpo di grazia al disfacimento del Paese.
Partiamo da qui per fare qualche ragionamento sulla spaccatura in atto all’interno di NPR, una lista di maggioranza a cui concorrono ben quattro forze politiche provenienti dall’area ex democristiana per arrivare all’area ex comunista, passando attraverso il partito socialista e un movimento di sinistra che non è diventato partito.
Va da sé che le “sfumature” di pensiero, esaurita la motivazione elettorale, sono molto diverse e variegate. Ma il problema non è questo. Innanzi tutto emergono le due maxi aree caratterizzate da falchi e colombe, rappresentate rispettivamente da Ps e NS, mentre sull’altro fronte si assestano PSD e MD. In mezzo, sempre piuttosto defilato rispetto alla curiosità degli osservatori esterni, il Consigliere Alessandro Mancini, sicuramente socialista, ma che più volte, pur in maniera discreta e riservata, ha manifestato una raffinata posizione politica di cucitura, puntando diplomaticamente ad obiettivi superiori, come l’efficacia del dialogo e l’azione di governo.
Eppure, forse è proprio qui uno dei problemi. Ovvero il fatto che PS e NS non hanno nessun rappresentante nell’esecutivo, entrambi andati alle altre due forze politiche. I malpancisti che erano usciti allo scoperto all’inizio della legislatura, sembravano ormai acquietati. E invece, pare, che le critiche contro Federico Pedini Amati (MD) siano cresciute più di prima.
Altro problema è la situazione di Denise Bronzetti (PS), nominata capogruppo NPR, incarico prestigioso, affidatole proprio per compensare la mancata nomina nel governo. Poi viene fuori che la Bronzetti era stata una grandoniana della prima ora. Diventata subito “ex” per una serie di evoluzioni politiche ben raccontate nella relazione della Commissione d’inchiesta. Lei si difende dicendo che per quella storia antica ha già pagato abbastanza, con ricatti e penalizzazioni di ogni genere. Dalla sua parte ci sono i fratelli Berti (NS) per i quali il peccato era veniale e ormai ampiamente prescritto. Non sono dello stesso avviso gli altri due alleati, per i quali quel peccato originale rimane come una macchia indelebile e un atto di contrizione, da parte della Bronzetti, sarebbe stato quanto mai apprezzato.
Le frizioni non curate degenerano in patologie conclamate e così, ogni respiro degli uni viene aspramente criticato dagli altri, e viceversa, originando siparietti, in diretta consiliare o sui media, tutti “gustosi” da seguire.
Non ci sta, a nostro parere, lo “scannatoio” alimentato da Repubblica Futura che in 14 anni di governo è riuscita a far fuori tutti, compreso il Paese, e che adesso fa l’elenco dei danni da sistemare, guardandosi bene dal sottolineare chi li ha fatti. Peggio ancora, alimentando una sorta di “guerra civile a bassa intensità” ma non per questo meno dannosa e destabilizzante, perché mirata solo a distruggere.
Del resto, il problema non è distruggere, ma costruire. E di costruttori finora se ne sono visti ben pochi. Qualche elemento che ci fa ben sperare è nel faticoso recupero del “rapporto malato” fra politica e tribunale, una sorta di pacificazione che, forse, implicitamente, è un riconoscimento degli errori passati.
È nel grandissimo recupero di immagine da parte di San Marino per una campagna vaccinale che l’ha portata in cima alla classifica delle immunizzazioni.
È nella paziente ricucitura degli immensi buchi lasciati dalle passate gestioni, che hanno causato non solo immense perdite economiche, ma anche disincanto e sfiducia da parte della gente.
La strada è molto lunga e San Marino ha appena cominciato, ma si è visto fin da subito chi sono i costruttori e chi sono i demolitori.
a/f