L’unico obiettivo è distruggere l’avversario e prevaricare la propria opinione rispetto a quella dell’altro, con qualunque mezzo, in modo tale che tu non riesca ad esprimerla.
Questo è quello che succede quando dei veri e propri tifosi entrano in politica. Dove quest’ultima diventa ossessione e ragione di vita, dove ogni azione è subordinata a ricevere quel consenso effimero che poi la politica senza idee, ma fatta solo di aggressività, porta.
L’esempio, che mi vede protagonista, ci viene dallo sversamento di pesantissimi insulti che il sig. Agostino Corbelli – ora appartenente al movimento democratico – San Marino Insieme – ha sciorinato ieri sera nei miei confronti senza che io, controllandomi – ed è stato difficile visto il mio temperamento – rispondessi con altri epiteti.
Siamo arrivati alla politica dell’insulto a chi la pensa diversamente da te. L’insulto a chi, come nel caso di Corbelli, si pensa che possa pesantemente nuocere alla propria carriera politica, alla propria smodata – ed ingiustificata vedendo il personaggio – ambizione personale. Una discussione alla quale anche il capo dello Stato S.E. GianNicola Berti non ha mancato di essere presente facendo venir meno – probabilmente per livore personale nei miei confronti – a quel ruolo di super partes ed arbitro che la Reggenza ha nel proprio essere.
Ma perchè Corbelli si è ridotto ad un ultras della politica? Qual è stato l’elemento scatenante? L’ormai nota ed apprezzata satira de ”IL DITO NELL’OCCHIO”? Dove veniva preso in giro Corbelli, come tantissimi altri politici, per le sue palesi contraddizioni in ben 3 righe? No forse questo è stato solo l’elemento impropriamente scatenante che ha fatto saltare i nervi al sig. Corbelli.
La verità è che da tifoso da stadio Corbelli ha intravisto un pericolo al suo consenso ed a quello del suo movimento MD-SI, da poco alleato a Rete. Il pericolo probabilmente, vedendo che cosa ha scritto tra gli insulti, gli viene dal fatto che la neonata LISTA DELLE PERSONE LIBERE potrebbe portargli via consensi elettorali. Ed allora cosa c’è meglio che demonizzarla e ridicolizzarla? Proprio perchè può nuocere alla propria insana voglia di emergere e di ottenere consensi anche a costo di insultare pesantemente le persone. Già lo aveva fatto nel corso del referendum per il Polo della Moda.
Ma dove è andata a finire la correttezza? il rispondere democraticamente le tesi dell’altro, se non si è d’accordo, in un normale dibattito politico. Nel suo caso solo violenza, per ora solo verbale, tipica dei più rozzi squadristi politici.
E’ questo che vogliamo per San Marino? Gente che per ambizione personale insulta pesantemente e cerca di schernire il presunto avversario politico, gente che si accompagna a chi usa o ha usato le mani per difendere le proprie idee? E che è stato condannato per ciò. Gente che non ci penserebbe due volte ad usare la violenza anche fisica per portare avanti le sue tesi politiche.
La democrazia è ben altro. Ed in nome di questa io continuerò a scrivere e a scoprire quello che tanti, tifosi e politicanti, vorrebbero tenere nascosto. San Marino non ha bisogno di queste persone per risollevarsi, ma con queste andrebbe ancora più nel baratro innescando una vera e propria guerra civile.
Corbelli deve essere pesantemente sanzionato anche per dare un esempio di come non ci si debba comportare in una società civile, altrimenti sarà solo barbarie. Per tutti.
Marco Severini, Giornalista pubblicista e Direttore del Giornalesm.com