I mesi che verranno saranno decisivi per capire se siamo alla fine del tunnel, se la pandemia potrebbe essere debellata o se dobbiamo aspettarci una recrudescenza del contagio. A guardare quello che succede in Inghilterra, Austria e Russia, sembra che ci sia ben poco da stare allegri.
Oltre Manica è boom di contagi. La media giornaliera è ormai oltre 40 mila al giorno, i decessi in crescita, oltre 200 al giorno, con un aumento preoccupante della pressione sugli ospedali. Il premier Boris Johnson sta valutando il cosiddetto “piano B”: richiudere, almeno parzialmente, il paese ed imporre i passaporti vaccinali per accedere a locali affollati e grandi raduni al chiuso. È da luglio che il governo ha tolto ogni restrizione, dopo la poderosa campagna vaccinale partita lo scorso marzo. Austria: se i casi continuano ad aumentare con lo stesso ritmo ci sarà un lockdown per le persone non vaccinate. Il rischio che si sta vivendo è una pandemia di “non vaccinati”. Nella Russia, soprattutto dell’est, è picco di contagi e di decessi. Il tasso dei vaccinati è piuttosto basso e non ci sono restrizioni alla mobilità delle persone.
Alla luce di questi pochi dati, ben si può capire come alcuni Paesi, l’Italia tra i primi, non abbiamo mollato una virgola sugli strumenti di politica sanitaria. Del resto, la fase finale della pandemia non appare ancora vicina. Addirittura si assiste a qualche piccola percentuale di aumento dei contagi. Un dato che comunque gli esperti vedono in maniera positiva proprio perché, con l’obbligo del green pass ormai ovunque, sono aumentati i tamponi in maniera esponenziale. Un tracciamento così potente, inevitabilmente, sta facendo emergere molti più contagi, con conseguente quarantena ed isolamento, ma anche con maggiore sicurezza per gli altri cittadini.
Altro problema è la terza dose, attualmente consigliata a categoria ben identificate. Anche questa è la misura più logica e razionale per l’immunizzazione totale dei vaccinati, che tiene sotto controllo tutto il sistema della malattia. In base alle indicazioni scientifiche di Ema e Aifa, è assolutamente consigliata la terza dose anche eterologa con un vaccino m-Rna in quanto offre una maggiore risposta immunitaria al Covid-19: i loro anticorpi sono sei volte più numerosi rispetto a chi ha completato il ciclo con un vaccino a Rna. Questo sta già accadendo in molti i Paesi europei che hanno usato un po’ tutta la gamma di vaccini attualmente sul mercato. San Marino potrebbe iniziare la somministrazione della terza dose già dal mese di novembre, anche allargando le categorie agli over 60. I vaccini ci saranno e gli organismi preposti sono già al lavoro per le necessarie forniture.
Nel frattempo, è assolutamente importante aderire alla campagna antinfluenzale. Con l’avvento della brutta stagione e la possibilità di frequentare ambienti chiusi e affollati, il rischio di ammalarsi aumenta, e con esso aumenta anche il rischio di contagio da Covid. Meglio premunirsi.
Da quasi due anni ormai conviviamo con il Sars-Cov-2. Lo conosciamo meglio rispetto al passato. Sappiamo che può scatenare malattie sia acute sia croniche, che si diffonde meglio al chiuso, che le mascherine contribuiscono a bloccarlo, che i nostri vaccini sono in grado di contrastarlo. Sappiamo che possiamo conviverci, che dovremo farlo, ma che questo potrà avere – e avrà – un costo pesante.
Questo virus ha ancora la capacità di sorprenderci, soprattutto se non facciamo attenzione. Cambia di continuo, modificando qui e là pezzetti del suo codice genetico. A volte questi aggiustamenti danno vita a un nuovo pericolo. Nel giro di poche settimane la variante Delta ha messo fine alla relativa pace che si respirava all’inizio dell’estate e ha dato il via a una nuova serie di calcoli su rischi, mascherine e tamponi. La fase finale della pandemia è stata rimandata. L’estate perduta, non tanto per i sammarinesi ma per tanti altri cittadini, ha aggiunto ulteriori ansie alla vita pandemica.
Considerato tutto questo, se tutti ci vacciniamo secondo le indicazioni delle autorità sanitarie, se continuiamo a rispettare le norme igieniche e indossiamo la mascherina, si può ragionevolmente pensare di andare verso la normalità senza particolari imposizioni e senza ricorrere ad altre chiusure.
a/f