San Marino. Querelle fra Rete e Repubblica Futura: “sagra” della sfacciataggine e della “impudicizia”? … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Dalla sterile e “sfacciata” polemica in atto fra Repubblica Futura e Movimento Rete emerge un dato di fatto incontestabile: gli esposti alla Magistratura dell’allora Segretario di Stato alla Sanità retino, Roberto Ciavatta, o che dir si voglia di Rete o del Governo, hanno sortito un unico effetto, ovvero quello di far perdere tempo e soldi al Tribunale, peraltro già oberato da fascicoli e lavoro.

Dopo l’archiviazione perchè “il fatto non sussiste” intervenuta nel maggio 2022 dell’indagine -a sua volta aperta in seguito ad esposto dello stesso Ciavatta- incentrata su otto collaboratori del quotidiano “La Serenissima”, nei giorni scorsi un altro esposto -vicenda NetCo-ZTE- del medesimo ex Segretario di Stato retino alla Sanità è stato “accartocciato” e “gettato” nella spazzatura dal giudice inquirente incaricato di verificare le “notizie di reato”, che non hanno, quindi, trovato né conferme, né prove sufficienti neppure ad istruire un processo.

Sarà servita, a Rete, la lezione giunta dai due esposti citati, che hanno turbato e imposto spese legali a circa una ventina di “indagati”, di sammarinesi per mesi e mesi e senza motivazioni valide (se ci fossero state non sarebbe sopraggiunta l’archiviazione) sulla “graticola”? No… Purtroppo per la serietà e senso di responsabilità della politica nel suo complesso no!

Per noi -scriveva Rete all’indomani della trasformazione in “carta straccia” dell’esposto-Ciavatta su NetCo e Zte- le motivazioni del Tribunale sono una medaglia”. Sfacciataggine al quadrato? A mio parere sì…

Ma, secondo me, la “sfacciataggine”, la -diciamo- mancanza di pudore (impudicizia) è elevata al cubo nell’ultima presa di posizione di Repubblica Futura, secondo cui andrebbe spiegato “perché Rete abbia fatto un governo con chi volle Grais e Savorelli in Banca Centrale (Pdcs e Psd) e se, durante il corteggiamento e poi il matrimonio governativo, qualcuno di Rete ha mai avuto la curiosità di sapere se qualche democristiano era in rapporti con Francesco Confuorti…”.

Cioé, Rf accusa velatamente “qualche democristiano” di esser stato “in rapporti con Confuorti” e di aver “nominato Grais e Savorelli” (facendo finta di non sapere che, al contrario del Presidente che è di nomina consigliare, il Direttore Generale è nominato dal Cda di Bcsm e non direttamente dalla politica?) quando lo stesso Pdcs presentò, nell’aprile 2017, con Nicola Renzi alla guida della Segreteria di Stato più “pesante” del governo AdessoSm, con Marco Podeschi e Andrea Zafferani al suo fianco nel Congresso di Stato, un esposto in cui denunciava al Governo e alla Reggenza l’esistenza di un gruppo sovversivoche ha fortemente determinato la deriva di alcuni istituti di credito sammarinesi, arrecando grave danno all’intero sistema economico”. Un esposto articolato in cui si chiedeva al Governo di approfondire l’influenza di questo gruppo sovversivo ma che Repubblica Futura, C10 e SSD ignorarono facendo cadere l’appello nel vuoto… Ma non solo, il massimo potere, questo gruppo, come evidenziato recentemente nelle aule di giustizia, lo toccò proprio ai tempi del governo incentrato su Repubblica Futura, quando il finanziere lucano Francesco Confuorti, tramite Adv Financial o chi per lui, partecipò attivamente addirittura alla definizione, se non alla revisione o “dettatura”, di alcuni decreti legge in materia finanziaria e bancaria, come comprovato da precise email inviate dalle caselle di AdvFinancial alla Segreteria di Stato alle Finanze del governo AdessoSm e svelate negli atti giudiziari del 500, o che dir si voglia “Caso Titoli”.

Il 2017, con Rf al governo e il Pdcs all’opposizione, fu anche l’anno della illegittima liquidazione di Asset Bank e del tentativo di “scalata”, da parte del medesimo “gruppo sovversivo” citato nell’esposto democristiano, di Cassa di Risparmio, fortunatamente non concretizzatosi. A porre fine al dominio incontrastato di questa “Cricca” fu soltanto il cambio al vertice di Bcsm, con la nomina di Catia Tomasetti alla Presidenza e il conseguente e netto cambio di “rotta” della medesima istituzione di governance e vigilanza finanziaria che ha favorito l’intera azione giudiziaria che ha sgominato il “gruppo sovversivo” di potere. E chi, quale forza politica, fino a “ieri” non ha perso occasione per mettere in difficoltà la stessa Tomasetti e i nuovi dirigenti di Bcsm? Indovinate un po: Repubblica Futura, che arrivò a cavalcare l’indagine-Buriani sulla stessa Presidente e l’on.Sandro Gozi per auspicarne le dimissioni!

Enrico Lazzari

 

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