San Marino. ”Questa e? democrazia? Liberta??” … di Paola Barbara Gozi

paola goziHo letto con profonda amarezza quanto riportato dal partito socialista in merito ad un “libretto” nel quale si esalta la mia famiglia che governo? per venticinque anni il nostro Paese.

Lungi da me nel parlare di politica, non ho competenze in materia e sinceramente a seguito di quello che hanno trascorso i miei famigliari, sinceramente e? per me preferibile starne al di fuori.

E si? perche?, come forse non tutti ne sono a conoscenza, il mio caro nonno Manlio Gozi, Segretario del Partito Fascista e Deputato agli Studi, nonostante si mise in pericolo per salvare profughi ed ebrei, venne incarcerato ed esiliato dopo la caduta del partito Fascista Repubblicano e fu aiutato proprio da quegli ebrei che si salvarono in Repubblica.

Mio pro-zio, invece, vero statista, oltre essersi esposto in primis per aiutare persone di religione ebraica, vi ricordo che ha ricostruito non solo la Capitale, fortificato le mura, creato scuole, scuole popolari, case, strade, acquedotti, il Teatro, un ospedale di tutto rispetto, stilato convenzioni ancora vigenti, creato consolati per i nostri concittadini all’estero ecc. ecc., ma ha mantenuto in attivo le casse dello Stato, era infatti Presidente della Cassa di Risparmio.

Non credo che il signor Volpinari, autore del libro, volesse omaggiare tali figure, non ne vedo lo scopo. Credo pero? che il tracciare il lavoro diplomatico di Gozi, utilizzando documenti e fonti a lui conosciute, ha portato alla luce ulteriori spaccati storici, ulteriori verita? tenute nascoste per 70 lunghi anni.

Credo di averlo gia? ribadito in altre occasioni. Non bisogna aver paura della verita?, anzi, bisogna esserne fieri di coloro che con i propri mezzi e con le proprie capacita?, si adoperano ad implementare la storia. C’e? chi utilizza i ricordi evocativi, chi la raccolta di cartoline e oggetti, c’e? chi scrive e chi, come la sottoscritta, ha voluto creare una mostra con catalogo, un audio libro ed un libro.

Il ventennio, e? stato un lungo periodo difficile, ma non solo per una parte di popolazione, ma per tutti. Fortunatamente da noi questo lasso di tempo e? stato meno invadente che nella vicina Italia. E di questo dobbiamo prenderne atto. C’erano pero? faide famigliari e queste sono perdurate per tanti anni…mi sembra che vi siano ancor oggi.

Infatti ho constatato che e? presente una forte acredine, un forte rancore quando sento parlare alcune persone in special modo rappresentanti di alcuni specifici partiti politici. Basta ricordare quando qualche anno addietro e? stata richiesta, con una istanza d’arengo, l’intitolazione di una piccola via ai Gozi, o quando ho presentato l’istanza per riscrivere i nomi degli Eccellentissimi Capitati Reggenti, tra cui un Belluzzi, ( parente proprio del Reggente in carica in quel semestre) sulla colonna romana che lo Stato Italiano regalo? al nostro.

In tutte le due occasioni, alcuni esponenti non sono stati capaci, non hanno avuto la volonta?, di aprire la mente, di rendersi liberi, di allontanarsi da quelle ideologie stantie ed obsolete, di scindere il fascismo da coloro che in quel periodo hanno governato per il proprio Paese …e bene.

Lo sforzo lo so sarebbe stato grande, ma avrebbe fatto avvicinare maggiormente tutte le persone che ancora oggi vivono, nonostante siano trascorsi 70 anni, con un peso nello stomaco e avrebbero dimostrato ai giovani, un segno di apertura mentale. Non pensate che il processo sia stato facile per i condannati. Se ben sapete il Consiglio dei XII e? stato volutamente fatto per incriminare tutte le persone aderenti al partito Fascista Repubblicano. Due magistrati Italiani, oltretutto partigiani ed antifascisti, Comandini ed Angeletti, non avevano trovato alcuna prova di condanna, pertanto alcuni nostri concittadini hanno, unitamente ad un prete, organizzato il Consiglio dei XII. Ed io cosa dovrei dire! Non dovrei salutare nessuno? Dovrei odiare chi ha messo in galera i miei famigliari ed altre miei concittadini ingiustamente solo per vendetta e rancore? Odiare coloro che hanno malmenato un mio cugino, Guidubaldo, sino a farlo cadere e sbattere la testa per poi morire in giovane eta?? Mettere in Rocca i propri concittadini quando c’era in atto il tifo tanto che anche una guardia si era ammalata? No, io non sono cosi?, io non porto rancore. C’e? il perdono, c’e? la clemenza, c’e? l’intelligenza che ti deve far riflettere e considerare che in quel periodo tutto era purtroppo possibile.

Ma una cosa e? il periodo, e l’altra sono i governanti che hanno dato lustro alla nostra cara Repubblica, ricostruendola, inserendola nei trattati con la vicina Italia, collegandola alle comunita? estere, la prima quella di N. York e non da meno, quella della Santa Sede.

Aggiungo che se il cognome che porto e? ancora per molti “pesante”, siate allora obiettivi.

Facciamo un atto di coraggio. Cancelliamo non solo i nomi dai basamenti e dalle lapidi, cambiamo i nomi delle vie oppure omaggiamo, come finora e? stato fatto, solamente persone di sinistra, (per Balducci e? un caso a parte) buttiamo pero? giu? a picconate le scuole, le case, il centro storico, le gallerie, il teatro, l’ara dei volontari piu? bella che mai ora ristrutturata e che si denota ancora di piu? come sia stata un’opera del ventennio con la sua imponenza, stracciamo la convenzione, e tanto altro ancora.

Troppo comodo rinnegare il passato mantenendo pero? i benefici.

Sono convinta che le persone vadano rieducate a questa nuova storia che lentamente sta riafforando di cui io sto cercando, con le mie forze, la verita? dei fatti. Ma per cortesia, state sereni, collaboriamo, non fatevi prendere da vecchi sentimenti, andiamo “oltre”. Affermate che a quel tempo non c’era liberta? e democrazia… come potete dire che oggi invece c’e?, se poi censurate chi scrive, parlate di condanna e bocciate le istanze per rinnegare la storia che ha attraversato il nostro Paese.

Questa e? democrazia? Liberta??

Paola Barbara Gozi